Ritorno a Summer Hill, capitolo 1

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Masuko
view post Posted on 2/7/2011, 21:26




:alfred:
Rise di cuore, alla risposta di Arthur. Sembrava che non fosse passato un solo giorno da quando si erano lasciati; sembrava che fossero cresciuti insieme per tutti quegli anni.
- Non sono un moccioso! - ribatté, ridendo nuovamente. - Altrimenti non sarei mai potuto diventare uno sceriffo tanto importante. Certo, mi ripetono spesso che sono troppo giovane per fare un lavoro simile, ma in fondo sono un eroe e, chissà, magari sono anche un genio! - doveva ammettere che a quella idea non aveva mai pensato, anche perché le intuizioni che lo portavano a risolvere un caso non erano soluzioni improvvise che gli balzavano in testa, quanto piuttosto frutto di duro lavoro passato a studiare i casi che doveva esaminare.
- Ehi, ho un'idea! Che ne dici di mangiare un boccone insieme? O devi subito correre nella tua nuova casetta? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 2/7/2011, 22:05




:arthur:
- Oh, certo, un genio, non ho dubbi. - borbottò Arthur tra sè pensando che ormai non avrebbe dovuto stupirsi più di nulla e che l'idea che aveva dell'amico d'infanzia era decisamente da rivedere.
- Non ho nessuna fretta. - ammise poi nonostante fosse consapevole che non fosse il caso di riallacciare troppo i rapporti.
Se si fossero riavvicinati e fosse tornato a galla il caso della sua strana partenza potevano giungere domande ben più pericolose di quella che gli era stata appena rivolta. Lo sapeva bene, eppure aveva voglia di passare ancora un po' di tempo con Alfred, in barba alla casetta che lo aspettava e al bosco che sembrava chiamarlo a sè.
- C'è ancora quella vecchia locanda con la trattoria? -
 
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Masuko
view post Posted on 2/7/2011, 22:20




:alfred:
- Eh? - chiese alla prima affermazione borbottata di Arthur, aguzzando l'udito. Ma lasciò perdere con una scrollata di spalle, quando l'uomo accettò la sua proposta.
Magnifico! Chissà di cosa avrebbero potuto parlare quella sera, magari di come era diventato sceriffo e dei casi più bizzarri che aveva risolto, se non ricordava male Arthur adorava le cose strane.
- La locanda... Oh, intendi quella col cavallo bianco sull'insegna? Sì, c'è ancora, ma non fanno più da mangiare bene, tutte cose tradizionali, metà delle volte dure come il carbone. C'è un posto in cui fanno dei panini fantastici, - si voltò verso ovest e indicò una via. - Di là. Ti va bene? Se no possiamo andare a casa mia e ti cucino qualcosa io... Dovrebbe esserci della carne, credo. -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 2/7/2011, 22:40




:arthur:
La scelta era decisamente ardua: carbone, panini o la cucina di qualcuno che non sembrava esattamente "portato". Eppure non ricordava che all'"Unicorno bianco" cucinassero così male. Forse avevano cambiato cuoco.
- Mi inviteresti a casa tua nonostante siano passati tutti questi anni e sia praticamente uno sconosciuto? - si stupì.
Ma forse era solo lui ad aver maturato quell'insana diffidenza verso il mondo.
- Potrei anche accettare l'invito e magari aiutarti a cucinare. -
Almeno avrebbe mangiato qualcosa di nutriente visto che erano giorni che non faceva un pasto decente a causa del viaggio, inoltre era curioso di vedere la casa di Alfred. Chissà se era ancora la stessa in cui abitava da bambino?
 
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Masuko
view post Posted on 2/7/2011, 22:51




:alfred:
Annuì, entusiasta dalla piega che avevano preso gli eventi.
- Oh, non ti preoccupare, in casa mia ho armi ovunque e so usarle tutte alla perfezione. Inoltre sono grande e grosso e so difendermi! - esclamò, baldanzoso, incamminandosi speditamente verso nord.
Era da poco che abitava nella sua nuova casa, che non era certo ciò che sua madre definiva una casa adatta a lui. Magari era un po' piccola per la sua eroica persona, ma si era convinto quando la mamma aveva suggerito che fosse una casa troppo piccola per la sua futura moglie. A quelle sole parole Alfred era rabbrividito e aveva firmato il contratto.
Una moglie... Brrr! Lui era un uomo indipendente, non aveva bisogno di una donna per tenere in piedi la propria casa!
- Quindi hai imparato a cucinare? Ricordo le torte che preparavi con tua mamma e mi facevi assaggiare... Erano un po' bruciate, no? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 2/7/2011, 23:05




:arthur:
S'incamminò al seguito di Alfred, sempre più curioso di vedere la sua sistemazione.
- Guarda che io ho sempre saputo cucinare. - rispose piccato all'affermazione dell'altro. - E le torte che preparavo con mia mamma e ti portavo erano buonissime! -
Se non lo fossero state sicuramente Alfred non le avrebbe fatte sparire in così breve tempo e di certo non avrebbero vinto la gara di miglior pasticcere del paese (anche se in realtà per quelle sua mamma aveva sempre rifiutato gentilmente il suo aiuto).
Mentre camminavano e i ricordi riaffioravano ad ogni angolo di via, si ritrovò a porre altre domande.
- C'è ancora il negozio dello speziale? E il fruttivendolo raccoglie ancora le erbe al limite del bosco? -
Entrambi gli sarebbero stati molto utili se fossero stati ancora presenti.
 
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Masuko
view post Posted on 3/7/2011, 18:36




:alfred:
- Ceeerto, - lo canzonò, ridacchiando divertito. - E io sono piccolo, verde e con le ali! Ah, comunque ho imparato anche io a cucinare torte e ci dovrebbero essere ancora dei pezzetti di una... Te ne farò assaggiare un boccone! -
Canticchiando tra sé e sé una canzone, proseguì sicuro per le strade della città fino ad arrivare alla sua piccola casetta. Si presentava come un edificio in legno a due piani, sottile ma ben tenuto, con una resistente porta in legno rosso sulla quale aveva attaccato una stella dorata. Recuperò le chiavi e aprì la porta.
- Lo speziale, che io sappia, sì, ma non lo frequento quindi potrebbe anche essersi trasferito. Il fruttivendolo è scappato anni fa, dopo che un gruppo di invasati accusò alcuni gruppi di persone di stregoneria e minacciarono di bruciarli alle porte della città. -
Era stato difficile sopprimere quei tumulti e la paura di essere denunciati era ancora presente in gran parte delle persone.
Alzò le spalle, scacciandosi di dosso l'argomento, e accese la luce, sperando che Arthur non giudicasse troppo l'arredamento parco e il tappeto lindo che non aveva avuto tempo o voglia di cambiare dopo aver acquistato la casa.
- Ehm... Benvenuto, - disse, voltandosi verso l'ospite.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 3/7/2011, 23:21




:arthur:
Il commento sulle torte lo fece sogghignare.
- Sarei curioso di vedere le tue alucce da folletto. - commentò prima di irrigidirsi nella parte finale del discorso.
Dunque erano giunti a quel punto. Bruciare la gente alle porte della città. Arthur si chiese con angoscia se fosse stata davvero una buona idea quella di tornare a Summer Hill. Era stata la voce della terra che lo aveva chiamato, che aveva bisogno di lui come lui aveva bisogno di lei, ma non aveva messo in conto che la situazione fosse tanto grave.
Quando vide aprirsi la porta della casa di Alfred, quel semplice gesto non si mostrò a lui come un invito bensì come una trappola, e Arthur mosse istintivamente un passo indietro. Ci volle tutto il suo autocontrollo per convincersi che una fuga precipitosa a quel punto sarebbe stata più che sospetta.
- Con permesso. - fece con un sorriso tirato, costringendosi a mettere un piede davanti all'altro e ad avanzare nell'ingresso.
 
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Masuko
view post Posted on 4/7/2011, 12:28




:alfred:
Appoggiò la giacca su un attaccapanni e posò la spilla a forma di stella, appuntata al petto, su un mobiletto vicino all'ingresso.
- Sì, ehm... Non passo troppo tempo a casa, quindi non è un granché, - ammise, ricordando con un vago terrore i commenti di sua madre l'ultima volta che aveva invitato a cena i suoi genitori. - La cucina è di qua! - esclamò, prendendo per mano Arthur e tirandolo letteralmente nella stanza, allontanandolo dal misero soggiorno.
La cucina, ambiente che frequentava più spesso insieme alla camera da letto, presentava un tavolo in solido legno di noce al centro dello spazio e delle vecchie credenze appese ai muri, sopra il piano cottura.
- E questa è la mia magnifica torta! - esclamò, alzando un tovagliolo da sopra un piatto, sul tavolo, e scoprendo la torta di noci ricoperta di un'allegra glassa verde brillante. - Fa, uhm, come se fossi a casa tua. -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 4/7/2011, 17:19




:arthur:
Probabilmente il suo disagio stava passando del tutto inosservato, se così fosse stato sarebbe stato certamente un bene. Avanzando attraverso la casa e finendo per essere trascinato in cucina, tentò di comportarsi come qualunque persona "normale" avrebbe fatto, ammirando la casa e l'arredamento (per quanto ci fosse assai poco da ammirare).
- E' graziosa, semplice ma ben tenuta. - commentò. - Strano però che non ci sia un tocco femminile. Alla tua fidanzata non piacciono i vasi di fiori? -
Avrebbe voluto approfondire il discorso, lo incuriosiva l'idea che il vecchio amico d'infanzia potesse avere una vita sentimentale, ma Alfred gli stava già mostrando con orgoglio la sua creazione.
- Oh, è molto... ehm... verde. -
Decisamente quel giorno la sorte aveva deciso di mettere a dura prova il suo autocontrollo. Infatti dovette impiegare tutto quello che gli rimaneva per non strillare orripilato e darsi ad una fuga precipitosa.
- No, sul serio. - ritentò. - E' davvero... verde. -
Niente da fare. Meglio ripiegare su un discorso meno spinoso.
- Se posso fare come se fossi a casa mia, allora ti aiuterò a cucinare. E poi, a giudicare dalla pila di piatti sporchi nel lavandino, avrai bisogno di una mano anche a riordinare. -
 
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Masuko
view post Posted on 4/7/2011, 20:16




:alfred:
- Ehi! Il verde è un colore fantastico! E poi quella glassa è dolcissima, quindi ho abbondato con le dosi, - esclamò, imbronciandosi leggermente e pungolando con un dito la spalla di Arthur.
Comunque lasciò cadere il discorso e si avvicinò alla credenza, la aprì ed estrasse un paio di piatti ancora puliti, sistemandoli sul tavolo dopo averlo pulito con un panno umido.
- Sembri proprio un vecchietto con la mania della pulizia, - rise. - Comunque non passando molto tempo in casa non pulisco troppo e no, non c'è nessuno che possa farlo per me... Sono uno spirito libero io! - puntualizzò, raddrizzando le spalle e gonfiando il petto, rispondendo così implicitamente alla domanda di Arthur riguardo una donna nella sua vita - sebbene avrebbe voluto evitare un simile argomento.
Si avvicinò al refrigeratore e ci infilò dentro la testa.
- Della carne va bene? - la carne era uno degli alimenti che non mancava mai nella sua dieta. Anzi, poteva dire che si cibava principalmente di quella: era giovane e aveva bisogno di forze!
 
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YukiDelleran
view post Posted on 5/7/2011, 00:04




:arthur:
- Ma è VERDE! - avrebbe voluto rispondere Arthur, come se il semplice ripetere il nome del colore fosse una spiegazione sufficiente. Inoltre il fatto che fosse anche "dolcissima" non era un giustificativo, bensì un attentato alla salute di chiunque vi avesse anche solo posato gli occhi sopra.
Invece non rispose nulla, limitandosi a sogghignare quando Alfred gli comunicò tra le righe che non esisteva nessuna fidanzata: inspigabilmente si sentiva di colpo più leggero.
- Oh, allora vorrà dire che questo vecchietto dovrà rimboccarsi le maniche per evitare che lo spirito libero anneghi nella sua stessa immondizia! - lo prese in giro.
E per fortuna che fino ad un attimo prima si era ripromesso di non stringere troppo i legami! Praticamente si era offerto di fare la domestica per Alfred.
- Sì, la carne va bene. - continuò. - A patto che non sia verde. -
Davvero, che fine aveva fatto l'uso proprio dei colori?
 
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Masuko
view post Posted on 5/7/2011, 16:24




:alfred:
Gonfiò le labbra come un bambino, ma si trattene dal fare una linguaccia ad Arthur, pensando che sarebbe stato un po' troppo immaturo anche per lui. Non che lui fosse immaturo, solo che gli piaceva essere se stesso, ecco.
Nonostante tutto, però, scrollò le spalle e ridacchiò.
- Se proprio non puoi trattenerti, - rispose, allegramente.
Presa la carne, la tolse dall'involucro e la fece vedere ad Arthur.
- Come puoi ben vedere non è verde! Non capisco poi cos'hai contro quel colore, visto che anche i tuoi occhi sono... Verdi... - borbottò, lanciando un'occhiata ai brillanti occhi dell'altro uomo. Quando si rese conto di averli fissati un po' troppo a lungo, distolse velocemente lo sguardo, arrossendo e chiedendosi perché.
- Faccio una carne grigliata favolosa! - dichiarò, scaldando la griglia e aspettando che raggiungesse la temperatura giusta. - E poi una vecchietta che aiutai con dei ladri, qualche settimana fa, mi ha regalato delle salse fantastiche! -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 5/7/2011, 23:24




:arthur:
Il breve accenno ai suoi occhi e lo sguardo di Alfred di qualche secondo più lungo del normale, finì per imbarazzarlo. Perchè l'amico stava arrossendo? Perchè lui stesso stava arrossendo? Di fatto non c'era motivo di imbarazzo... o no?
- Non è il verde, il problema. - obiettò tentando di mantenersi ad un livello di serietà decente. - Trovo che tutti i cibi dagli strani colori siano inquietanti. -
In questo modo sperava che non gli rifilasse delle salse giallo canarino o blu elettrico, sarebbe già stato un passo avanti.
Avvicinandosi ed alzandosi in punta di piedi per sbirciare oltre la sua spalla, Arthur finì per appoggiarsi involontariamente a lui.
- La carne alla griglia va bene. - commentò. - Sempre se non la condisci troppo. Su, vediamo queste salse, signor eroe! -
Aveva l'impressione di essere tornato indietro nel tempo a quando non si faceva problemi a dire semplicemente quello che pensava. Chissà se con Alfred sarebbe stato possibile recuperare un rapporto del genere?
 
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Masuko
view post Posted on 6/7/2011, 11:40




:alfred:
Scosse la testa, rassegnato.
- Sei proprio un vecchietto monotono, - sospirò.
Girò la carne, una volta che aveva raggiunto il giusto colore da un lato, e arrossì quando percepì il peso leggero di Arthur addosso. Spalancati gli occhi, però, evitò di chiedere cosa stesse facendo, visto che sembrava un gesto innocente, non capendo perché non avrebbe dovuto esserlo: a lui non dispiaceva mica toccare le persone.
Lasciò comunque perdere, imbaldanzendosi quando Arthur lo chiamò eroe.
- Sono su quel piano, dietro il cesto per la frutta vuoto! - spiegò, voltandosi e indicando con un dito un cestino in vimini su un ripiano: forse doveva ricordarsi di fare la spesa. Girandosi, però, si era trovato incredibilmente vicino al volto di Arthur col proprio. Arrossito per l'imbarazzo, e non capendo perché si sarebbe dovuto imbarazzare, tornò a fissare la carne per evitare che bruciasse.
- Ci sono senape, maionese e una salsa a base di pomodoro fantastica! -

Mi sto prendendo qualche libertà "temporale", se è un problema dimmi che modifico qualche informazione (insomma, non so se esiste il ketchup nella dimensione in cui stiamo ambientando la vicenda ^^').
 
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49 replies since 30/6/2011, 20:41   257 views
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