Un'altra serata insieme, Capitolo 3

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Masuko
view post Posted on 25/8/2011, 20:30




:alfred:
- Fantastico! - Disse, sorridendo. Quindi aggiunse, alzando un pugno al cielo: - E anche questa volta l'eroe ha salvato la situazione! Ahahahah. -
Quando nuovamente si trovò senza nulla da fare, si sentì vagamente spaesato e fuori posto, dentro quella cucina.
Guardò Arthur che tirava fuori le patate e le metteva in una terrina.
- Cosa faccio, ora? - Domandò, entusiasta, tornando a sedersi e osservando Arthur in attesa che gli desse nuove istruzioni. Era divertente cucinare insieme!
Ora capiva perché tanti suoi colleghi, quelli sposati e che sapevano cucinare almeno, insistevano sulla bellezza di cucinare insieme a qualcun altro, soprattutto con qualcuno a cui si teneva. Sebbene ci si dovesse muovere in uno spazio ristretto, era fantastico creare qualcosa con le proprie mani per poi mangiarlo. Dava il doppio della soddisfazione! Se poi considerava che a lui non piaceva cucinare, lo trovava noioso, se si escludevano le torte, quello era decisamente un passo avanti.
- Dovremmo farlo più spesso, comunque, - asserì, ad alta voce, seguendo il filo logico dei suoi pensieri.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 26/8/2011, 10:55




:arthur:
Alfred era di nuovo entusiasta, mentre lui non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione di disagio, cosa che iniziava a farlo sentire profondamente idiota. Possibile che non fosse in grado di archiviare uno stupido incidente? Possibile che si soffermasse a lanciare sguardi obliqui alle labbra sorridenti dell'amico chiedendosi come sarebbe stato se non fosse stato un incidente? Oh, God, cosa gli passava per il cervello?
Prese a schiacciare furiosamente le patate con una forchetta, come se si trattasse di una questione di vita o di morte.
- Puoi... puoi... iniziare a cuocere il bacon! - buttò lì quasi a caso, anche se non era certo che fosse necessario.
Si doveva calmare, tutto questo non era normale. Certe cose non andrebbero fatte e nemmeno pensate.
- Dovremmo farlo più spesso, comunque, -
La battuta di Alfred, quasi seguito dei suoi stessi pensieri, lo fece voltare di scatto con un'espressione stravolta.
- Io non faccio certe cose abitualmente! - esclamò d'impulso.
 
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Masuko
view post Posted on 28/8/2011, 11:34




:alfred:
Felice di aver qualcosa con cui occupare le mani, recuperò delle fette di bacon e accese la pentola, ci versò un cucchiaio di olio e attese che quello fosse abbastanza caldo. Quindi ci posò le fette e guardò sfrigolare il loro grasso insieme all'olio. Il profumo che riempì la cucina gli fece venire l'acquolina in bocca e il suo stomaco gorgogliò di piacere in risposta.
Preso in contropiede dalla risposta di Arthur, si voltò a fissarlo con un'espressione vagamente ferita sul volto.
- Oh. Allora, mi dispiace di essermi praticamente auto-invitato a cena, - borbottò, tornando a spostare la sua attenzione sulla pancetta.
Recuperata una paletta, girò il pezzo di carne e la punzecchiò per vedere se era ancora sufficientemente morbida: ci mancava solo che bruciasse parte della cena! Allora sì che Arthur non l'avrebbe invitato mai più.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 29/8/2011, 10:38




:arthur:
Era tornato ad impegnarsi con tutto sè stesso per non rovesciare le patate mentre le mescolava con le uova, quindi il tono abbattuto di Alfred lo stupì.
- Che? A cena? - chiese interrompendo per un attimo il suo furioso mescolare. - Chi ha parlato di cena? Puoi venire qualdo vuoi. Io intendevo... -
Si bloccò prima di dire l'irreparabile. Non poteva certo ammettere candidamente che stava ancora pensando a quell'incidente e che le sue parole impulsive significavano che non baciava chiunque alla leggera! Il solo pensarlo lo faceva sentire uno stupido.
- Se il bacon è pronto possiamo preparare la teglia. - disse per cambiare discorso.
In che razza di situazione assurda si era cacciato? Sentiva il bisogno di staccare la spina e riflettere seriamente, perchè se davvero l'avesse considerato un incidente non avrebbe rimuginato così tanto. Così era troppo, anche per un tipo riflessivo al limite della paranoia come lui.
 
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Masuko
view post Posted on 29/8/2011, 19:10




:alfred:
Fu come se Arthur, con una semplicissima frase di quattro parole, avesse acceso un lume all'interno del suo stomaco.
- Davvero?! Grandioso! - Esclamò.
Spense la fiamma sotto il bacon e mise le fette di carne su un piatto, dopo averle sgocciolate dall'olio che aveva versato forse un po' troppo in abbondanza. Ma, beh, così sarebbero state più saporite! Credeva, almeno.
- Fai tu gli strati? - Domandò, lasciando spazio ad Arthur di muoversi e tornando a fare i conti con la strana sensazione che gli ingarbugliava tutti gli organi all'interno della sua pancia.
Cos'era quello? Forse si stava ammalando?
Osservò la luce che danzava sui capelli biondi di Arthur e si portò una mano al cuore, che aveva preso a battere all'impazzata senza che ce ne fosse il motivo.
- Cosa intendevi, comunque? -
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 30/8/2011, 13:55




:arthur:
Rimase in silenzio limitandosi ad annuire appena alla proposta di proseguire lui il lavoro. Prese una teglia rotonda che poteva andare bene per le torte e iniziò a versarvi l'impasto di patate, uova e formaggio. Prima uno strato di patate, poi uno di bacon e infine uno di formaggio. Ripetè l'operazione per un paio di volte fino ad esaurire gli ingredienti, sempre con lo sguardo ostinatamente fisso su di essi. Se si fosse mostrato preso da altre cose era più probabile che Alfred lasciasse cadere l'argomento.
Purtroppo, invece, non fu affatto così e la domanda dell'amico, posta così a bruciapelo, rischiò di fargli sfuggire di mano la teglia, rovinando così il loro intero lavoro.
Si chinò in avanti per accendere il forno, altro espediente per non guardarlo in faccia direttamente, così da mostrare il rossore che si stava diffondendo sulle sue guance.
- Intendevo... quello che... nah, niente d'importante! -
Infatti, non era stato niente d'importante, se l'avesse rivelato come minimo Alfred gli avrebbe riso dietro.
Cosparse la superficie del tortino con un po' di pangrattato e infilò il tutto in forno. Ora non aveva più scusanti, doveva voltarsi per forza.
 
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Masuko
view post Posted on 31/8/2011, 12:36




:alfred:
Era quasi sicuro che ci fosse qualcosa che non andava. Non sapeva quantificare cosa, ma era certo che il silenzio ostinato che ora permeava la cucina fosse dettato da uno stato d'animo particolare di Arthur e non solo dalla concentrazione dovuta al piatto che stava preparando. Insomma, ad Alfred sembrava esagerata l'attenzione assegnata a del cibo: lui non era più interessante?
Forse, però, aveva lui detto qualcosa di sbagliato?
Stava per rompere la tensione, percepita persino da lui, con una risata, quando Arthur parlò.
Alfred rise veramente allora, battendo un paio di pacche sulla schiena dell'amico.
- Ehi, amico, non essere imbarazzato! Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa, no? Come quand'eravamo piccoli, - esclamò, con un'ennesima risata.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 2/9/2011, 10:56




:arthur:
... E finì per guardarlo, mentre rideva, e sentire uno strano tuffo al cuore. Dirgli tutto come quando erano piccoli? Al di là del fatto che questa era una questione talmente stupida, imbarazzante, intima e assurda che non avrebbe saputo da che parte cominciare senza fare la figura dell'idiota, anzi probabilmente la stava gia facendo con quel silenzio. Già, al di là di quello, nemmeno quando erano piccoli Arthur gli diceva tutto: aveva taciuto su una parte fondamentale della propria vita, anche se non era servito a nulla e alla fine era stato scoperto e costretto ad andarsene. Chissà se Alfred l'averebbe perdonato se avesse ricordato quel particolare?
Questa era una situazione fin troppo simile, rivelando i suoi pensieri non avrebbe fatto altro che allontanarlo.
Scosse la testa e abbassò gli occhi, per un attimo velati di nostalgia dell'infanzia passata.
Forse avrebbe dovuto farlo, se Alfred si fosse allontanato, sarebbe stato più al sicuro. Era possibile essere combattuti e desiderare due soluzioni opposte contemporaneamente?
- Pensavo alla biblioteca. - borbottò. - A quello che è successo... -
 
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Masuko
view post Posted on 4/9/2011, 18:18




:alfred:
- Non vedi l'ora di tornare in quel labirinto di libri, non è così? - Domandò, con una risata.
In realtà non era convinto che fosse a quello che Arthur stava pensando, perché l'espressione sul suo volto non era affatto eccitata come, nella sua testa, sarebbe dovuta essere. Alfred ragionò per un attimo su ciò che presupponeva dell'amico, la sua insaziabile curiosità per i libri, la sua onnipresente capacità di leggere di tutto. Però era quasi convinto, nella sua incapacità di leggere la situazione, che non si trattasse della voglia di esplorare quel mondo immerso nell'ombra.
Ma cos'era, allora, che sembrava preoccuparlo tanto? Arthur sembrava teso come un filo pronto a spezzarsi e questo metteva involontariamente all'erta Alfred.
- O... Ti riferisci a qualcos'altro? -
Posò una mano sulla spalla di Arthur e la strinse con calore, sperando che l'amico si sarebbe fidato di lui e gli avrebbe comunicato tutti i suoi crucci.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 4/9/2011, 22:24




:arthur:
Labirinto di libri? Oh, forse Alfred pensava che si riferisse alla voglia di tornare laggiù ad esplorare il sotterraneo. Avrebbe potuto lasciarglielo credere oppure chiarire l'equivoco. Non riusciva a decidere quale delle due soluzioni fosse più auspicabile.
Poi giunse la mano sulla spalla e quella stretta così gentile che sarebbe stato davvero arduo ignorare. Alzò un poco lo sguardo, alla ricerca degli occhi azzurri dell'amico, appena celati dietro le lenti.
- No, io... mi riferivo a qualcos'altro. -
Immaginava che Alfred avesse intuito a cosa si riferisse, quindi ora, secondo i suoi calcoli, avrebbe dovuto fare un'espressione indignata o disgustata e andarsene. Iniziò quindi a prepararsi alla delusione che di certo avrebbe sentito.
 
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Masuko
view post Posted on 5/9/2011, 10:54




:alfred:
Ma a cosa, allora?
Senza togliere la mano dalla spalla di Arthur, iniziò a ricordare tutto quello che era successo mentre erano nel buio. Era certo che Arthur non si riferisse alle trappole quasi certamente magiche che li avevano intrappolati lì dentro (e sulle quali avrebbe anche dovuto indagare, in quanto sceriffo. Non che ne avesse realmente voglia, però) e nemmeno al patrimonio che aveva perso. Ma allora...
Oh.
Alfred si portò una mano alla bocca e si toccò le labbra, ricordando il fuggevole contatto che c'era stato nel buio. Si riferiva a quello?
Vero, Alfred aveva detto che a tutto il resto avrebbero pensato una volta usciti dalla biblioteca. Era, però, stato troppo felice per la riuscita del suo piano per riflettere su quel, uhm, bacio, e sicuramente ad Arthur stava dando fastidio.
- Uh, - arrossì. - Ti riferisci al bacio? Ecco, ti assicuro che non era volontario! - Ammise, con sincerità, sperando che Arthur gli credesse. - Non vedevo nulla e non avevo idea di dove ti trovassi. Anche se... - fece una pausa, ripercorrendo gli eventi. - Sei stato tu ad alzarti e a... B-baciarmi... -
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 6/9/2011, 13:04




:arthur:
Ah, cielo, perchè dovevano discutere di una cosa del genere? Per quale assurdo motivo si era lasciato convincere a rivelare i suoi pensieri? Poteva essere anche un modo per innalzare un muro tra loro, muro che lo avrebbe protetto da intromissioni in quella parte della sua vita che doveva rimanere strettamente privata, ma era orribilmente imbarazzante. Inoltre la sgradevole impressione che provava ad allontanare Alfred e a rovinare il loro rapporto era paragonabile alla sensazione di distruggere a picconate un'opera d'arte. Gli faceva male.
- Sì, so che non è stato volontario e so anche che è stata colpa mia, ma... - iniziò.
Ma cosa? Cos'avrebbe dovuto dirgli?
Si allontanò di un paio di passi sfuggendo a quella stretta che si stava facendo troppo calda, almeno per i suoi gusti.
- ... Ma non riesco a levarmelo dalla testa, ecco. -
Spiegazione piuttosto idiota, se ne rendeva conto, e per nulla incisiva o finalizzata all'idea che aveva in mente. Era anche arrossito come una ragazzina, dannazione!
 
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Masuko
view post Posted on 7/9/2011, 12:42




:alfred:
Alfred non pensò. Non pensò troppo a lungo, non studiò l'espressione di Arthur o i suoi movimenti. No, non pensò proprio. Non era mai stato bravo con la strategia e preferiva agire d'istinto. Istinto che, tra l'altro, molto spesso gli aveva salvato la vita.
Quindi afferrò di nuovo Arthur, perché gli dava così tanto fastidio che l'altro si allontanasse, comunque? Non stava mica scappando (di nuovo)! Gli prese il mento con due dita e si chinò a baciarlo.
Non aveva molta, per non dire nessuna, esperienza in fatto di baci; anche quando trovava i suoi che si baciavano tendeva a scappare o a non guardare, quindi si limitò a posare le labbra contro quelle di Arthur e a rimanere lì il tempo necessario per registrare il loro sapore.
Sapevano di tè, come Alfred si aspettava. Non che passasse le serate a domandarsi di che cosa sapessero le labbra di Arthur o di chissà chi! Ma Arthur beveva tanto tè, quindi doveva per forza sapere da tè!
Si staccò e riaprì gli occhi - quando li aveva chiusi? -, perdendosi a fissare le iridi verdi di Arthur.
- Ecco, ora non sei più stato tu ad iniziare il bacio. Puoi smettere di pensarci e di scappare, - disse, come se avesse appena fatto la cosa più naturale del mondo.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 7/9/2011, 22:45




:arthur:
Successe tutto talmente in fretta che Arthur non si rese conto di quello che stava succedendo finchè non si trovò le labbra di Alfred sulle proprie. Spalancò gli occhi e rimase immobile, rigido tra le braccia che lo cingevano, assolutamente incredulo di quello che stava succedendo. Troppo incredulo anche per assaporare il momento, per gustare le labbra che invece sembravano assaggiare le sue con tutta la calma del mondo.
Quando finalmente Alfred si allontanò un poco da lui, con quel sorriso allegro, era talmente scosso e fuori di sè che scattò all'indietro portandosi istintivamente una mano a coprire la bocca.
- Co-co-cosa... COSA SIGNIFICA? - strillò indignato nonostante la sua voce tremasse leggermente per lo shock. - IO NON INTENDEVO QUESTO! NON INTENDEVO... io non... -
Si era rifugiato in un angolo della cucina, scrutando Alfred con occhi guardinghi come si poteva fare con un animale di cui non si potevano prevedere le reazioni. Solo il sottile filo di fumo e lo strano odore di bruciato che si levavano dal forno riuscirono a distogliere la sua attenzione.
- Oh, damn, il tortino! - escalmò spalancando di scatto il forno e venendo investito da una nube calda e grigiastra.
 
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Masuko
view post Posted on 8/9/2011, 22:52




:alfred:
Forse non avrebbe dovuto baciarlo. Oddio l'aveva baciato! Strinse le labbra e sforzò un sorriso che doveva sembrare leggero, come se le sue azioni non avessero un reale peso, come se lui fosse un esperto di baci.
- V-via, è s-solo un bacio... - tentò di dire, peccato che la sua voce si fosse fatta improvvisamente tremolante e non riuscisse a muovere un passo, congelato com'era nella posizione in cui si trovava. E pensare che avrebbe voluto scappare di corsa e non vedere Arthur almeno per il prossimo millennio. Magari poteva chiudersi in uno di quegli apparecchi che tenevano freschi i cibi e uscirne dopo un centinaio di anni, così non avrebbe sicuramente dovuto affrontare Arthur... magari qualche suo discendente, ma in un centinaio di anni... cose così venivano dimenticate e perdonate, no?
- Non è che ora te ne andrai di nuovo, per questo, mh? - Domandò, temendo di non ritrovare l'amico il giorno seguente anche se lui era il primo a voler scomparire.
Poi Arthur venne investito da una nuvola scura - la loro cena? - e Alfred, complice la tensione accumulata, scoppiò a ridere a crepapelle, tanto da accasciarsi a terra.
 
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48 replies since 15/8/2011, 22:04   247 views
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