Il richiamo della magia, Capitolo 4

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Yuki Delleran
view post Posted on 16/10/2011, 18:43




:arthur:
Le parole di Alfred, pronunciate con quell'amarezza di fondo che aveva sempre temuto, lo colpirono più del previsto. Non si era mai aspettato di venir perdonato come se niente fosse, ma sentirsi dire in modo così schietto di essere odiato, lo feriva. Tuttavia non poteva ribattere nulla, tutte quelle parole erano vere e l'unica colpa di Alfred era stata quella di non conoscere la situazione. Come avrebbe potuto? Lui stesso la capiva a stento, all'epoca. Se fosse stato più consapevole probabilmente non sarebbe successo nulla di tutto ciò e, in effetti, anche quello che stava vivendo in quel momento non sarebbe accaduto. Ma ormai il dado era tratto e non si tornava indietro. Non si sarebbe giustificato, poteva solo spiegare la realtà dei fatti.
- Mi dispiace. - iniziò allontanandosi di un paio di passi mentre sul suo volto si dipingeva un'espressione desolata. - All'epoca nemmeno io capivo la gravità della situazione, per questo ho agito con troppa leggerezza. Ero un bambino, non capivo che ne sarebbe andato della nostra vita. -
Abbassò lo sguardo mentre sentiva un nodo stringersi all'altezza dello stomaco.
- Solo una cosa sapevo, e cioè che questa è la mia natura e che non cambierà mai. Si trattava di scegliere tra te e la magia, tra te e la mia vita. L'ho capito con il passare del tempo e mi sono reso conto che la scelta dei miei genitori era stata la più sicura. Non potendo fingere di essere quello che non sono, restando qui saremmo stati tutti in pericolo. -
Con quel discorso razionalista stava volutamente mettendo da parte tutta la tristezza che aveva provato in quegli anni di lontananza. Alfred aveva sofferto, ma lui non era stato da meno.
- Se potrai perdonarmi... Se c'è quelcosa che posso fare per farmi perdonare, non hai che da chiedere. - concluse, immobile e ad occhi bassi, sentendosi comunque colpevole.
 
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Masuko
view post Posted on 18/10/2011, 15:27




:alfred:
Sentire Arthur che ammetteva di aver scelto tra lui e la magia, non seppe perché, gli spezzò il cuore. Alfred sapeva che la decisione di Arthur aveva senso, che se fosse restato avrebbe rischiato la vita. Alfred non poteva pensare all'amico condannato per una colpa che non aveva, non riusciva ad immaginarlo su una forca, con un cappio al collo.
Immerso in queste cupe riflessioni, che gli fecero aggrottare le sopracciglia per lo sconforto, non si accorse che Arthur si era allontanato da lui finché, rifocalizzato lo sguardo, non lo vide tanto distante.
Ignorò i battiti sofferenti del suo cuore, non comprendendoli dato che Arthur gli aveva assicurato che, almeno questa volta, sarebbe restato, quindi gli sorrise.
« Ma guarda che non c'è niente da perdonare, ora! » Esclamò, costringendosi a ridere. « Ho capito le tue motivazioni e le condivido, perché hanno molto senso. Non puoi però pretendere che un bambino qual'ero io non se la prendesse, dopo aver saputo che il suo migliore amico era scomparso nel nulla senza dirgli niente e non sarebbe, probabilmente, più tornato, » continuò, con tono leggero.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 19/10/2011, 13:30




:arthur:
Sentire Alfred ridere in quel modo gli faceva male, sentirlo parlare con un tono tanto leggero di argomenti che a lui stavano così a cuore, come se si trattasse di fatti che ormai non avevano più importanza, gli procurava uno strano miscuglio di sofferenza e senso di colpa.
- Non lo pretendo. - rispose tornando ad avvicinarsi conn espressione un po' più speranzosa. - Però vorrei poterti mostrare ora tutto quello che anni fa non ho potuto. Se lo vorrai, ovviamente. Vorrei condividere con qualcuno questo Dono meraviglioso che, vissuto in solitudine, finisce per diventare una sorta di maledizione. -
Aprì una mano e mille scintille argentee presero a voltaggiare nell'aria circondando entrambi ed illuminando debolmente la radura ormai buia.
Si avvicinò di un altro passo, seguendo un istinto che non sapeva minimamente di avere.
- Senti, non so perchè lo sto facendo... a dir la verità non so nemmeno cosa sto facendo... Forse sono stato da solo per troppo tempo e... -
Rinunciando a spiegarsi, certo che non sarebbe riuscito a mettere insieme altre due parole di senso compiuto tanta era la confusione che aveva iniziato ad infuriargli in testa, appoggò le mani sul petto di Alfred e si alzò in punta di piedi, sfiorandogli le labbra.
Lo stesso gesto che fino al giorno prima lo aveva terrorizzato gettandolo nel caos più totale, ora gli appariva come il più concreto metodo di spiegazione che avesse a disposizione: non voleva più stare da solo e quello era suo modo di comunicarlo.
 
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Masuko
view post Posted on 20/10/2011, 22:11




:alfred:
Frastornato dalla subitaneità dell'azione, Alfred fece un mezzo saltello indietro. Non perché fosse spaventato, solo perché tra le parole di Arthur e la loro messa in pratica non era passato abbastanza tempo da prepararlo a qualsiasi cosa avrebbe visto. Alfred non era decisamente abituato a simili manifestazioni di magia - o quel che era -, era una persona piuttosto pratica, inoltre nessuno gli aveva mai spiegato in cosa effettivamente consistesse la stregoneria, dato che tutti erano sempre stati troppo intimiditi dalle condanne del regno per parlarne più di pochi attimi.
« Sei... Sei piuttosto fantastico, tu... » esclamò, un po' insicuro, incantato dalle lucine che illuminavano il tratto di bosco attorno a loro.
Poi si bloccò, con gli occhi spalancati, e le fiammelle che entravano ed uscivano come impazzite dal suo campo visivo.
Prese Arthur per le spalle e per un istante, veloce come un fulmine, pensò di premere a sua volta le labbra contro quelle dell'amico, che gli sfioravano la bocca, ma si limitò a spostare gentilmente Arthur di un passo da lui e a tenerlo a distanza di sicurezza. Quindi rise, molto, molto nervosamente.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 21/10/2011, 23:49




:arthur:
Forse aveva esagerato. Sì, probabilmente era così, perchè prima Alfred lo aveva fissato con quello sguardo incredulo e quasi intimorito e poi lo aveva allontananto. Anche se stava ridendo, Arthur aveva la netta impressione di essere andato troppo oltre e, anche se in realtà avrebbe dovuto essere felice che l'amico non fosse ancora scappato a gambe levate, finì per sentirsi deluso.
-Scusami. - mormorò mentre accennava a sua volta un debole sorriso. - Ho esagerato, vero? Troppe cose, troppo in fretta. Chissà cosa mi passa per la testa? -
Fece un rapido gesto con la mano e le mille luci fluttuanti si spensero, mentre si scioglieva dalla presa sulle sue spalle ed accennava ad incamminarsi verso il margine della radura.
 
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Masuko
view post Posted on 23/10/2011, 15:34




:alfred:
« No! » Scattò in avanti e circondò con una mano il braccio di Arthur all'altezza del gomito.
La sua era stata una reazione istintiva, ma no cosa?
« E-ecco... » si grattò la nuca con la mano libera e pensò che come eroe stava facendo una ben misera figura, impacciato e indeciso com'era. « Non hai esagerato... Io, ecco... Ahahahah... » rise, vagamente isterico.
La verità era che lui non aveva idea di come comportarsi in situazioni simili. Una volta, da bambino, aveva trovato un libro nel cassetto di sua mamma e l'aveva letto. Era rimasto talmente sconcertato da ciò che c'era scritto - perché quelle due persone si baciavano nude e facevan– ugh... -, che non aveva avuto il coraggio di guardare in faccia sua madre per quasi una settimana. Certo, ora capiva molto meglio alcuni meccanismi di coppia, ma aveva mantenuto un pudico e infantile sconcerto davanti suddette manifestazioni d'affetto.
« Quello che sto cercando di dire è che... Non è colpa tua. Non hai esagerato, » riuscì a confessare, alla fine.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 24/10/2011, 19:21




:arthur:
La presa di Alfred lo fece voltare di scatto, quasi timoroso della sua reazione. Invece l'amico stava solo tentando di rassicurarlo. Forse.
Arthur non era molto certo di questo e, in tutta sincerità, non riusciva a capire bene cosa intendesse a parte il fatto che non aveva colpa.
Forse l'aveva messo in imbarazzo come lui stesso lo era stato poco prima e, sentendosi di conseguanza nuovamente a disagio, come immerso in un enorme circolo vizioso da cui non sapeva come uscire, scosse la testa confuso.
- Quindi non ti crea problemi tutto questo? Non solo la magia, tutto il resto... cioè... in realtà non sono affatto certo che... -
Rendendosi conto che nemmeno lui era affatto chiaro e che in quel modo non avrebbe fatto altro che creare ulteriore confusione nell'amico, lasciò cadere il discorso.
- Che ne dici di una tazza di tè? - terminò invece cambiando totalmente argomento nel tentativo di alleggerire l'atmosfera.

Edited by Masuko - 24/10/2011, 23:02
 
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Masuko
view post Posted on 24/10/2011, 22:09




:alfred:
A quanto pareva Arthur aveva capito. Oh, per fortuna, non aveva idea di come proseguire con la sua spiegazione in caso contrario. Un eroe non parlava di certe cose! Il felici e contenti bloccava la fiaba prima che i due protagonisti si avvicinassero troppo e Alfred, beh Alfred preferiva ancora vagamente così. Per ora almeno. O... Credeva. Insomma, nella sua pienissima vita passata a lottare per diventare lo sceriffo che era e a combattere il crimine, non aveva proprio avuto tanto tempo per pensare a cose come i sentimenti. Era semplicemente stato convinto che un giorno avrebbe trovato la persona giusta e tutto sarebbe andato a posto. Mai si era figurato di dover lottare per conquistare il cuore del suo amato.
Amato... Arthur mica era il suo amato!
Si rese conto di essere arrossito nell'esatto istante in cui Arthur gli propose di bere un tè.
« Ma tu vivi a tè? » Domandò, con la prima risata spontanea dopo tutte quelle isteriche dettate dall'imbarazzo. « Comunque accetto!»
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 25/10/2011, 18:39




:arthur:
La risata di Alfred spezzò definitivamente l'atmosfera tesa e Arthur tirò un sospiro di sollievo.
- Non è affatto vero! - protestò lasciandosi sfuggire a sua volta una risatina.
Finalmente più rilassato, si concesse di prendere maggiormente coscienza dell'ambiente che lo circondava e realizzò che era scesa da un pezzo la sera: fino a poco prima, a rischiarare la radura erano state solo le sue luci magiche.
- Altro che tè! - esclamò improvvisamente di fretta. - Sei qui perchè ti avevo invitato a cena... di nuovo! Sembra che noi due siamo destinati ad incontrarci solo durante i pasti. Accidenti, starai morendo di fame! Avanti, seguimi, stasera ti preparerò quello che vorrai! -
Raccolse quindi velocemente quello che restava del suo cerchio, le ciotole e quello che aveva utilizzato per rappresentare gli elementi, lo prese per mano, questa volta in modo molto meno dolce, anzi, piuttosto sbrigativo, e si avviò speditamente verso il margine della radura.
 
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Masuko
view post Posted on 31/10/2011, 15:08




:alfred:
« Fame? »
Si guardò intorno, rendendosi conto che era effettivamente tardi e, facendo un paio di conti, probabilmente non mangiava da almeno tre ore. Una specie di record, per lui! Come a sottolineare suddetti pensieri, il suo stomaco decise di attivarsi proprio in quel momento e gorgogliare allegramente il proprio disappunto.
Alfred ridacchiò, grattandosi la testa imbarazzato con la mano libera.
« Direi che una cena è perfetta, » esclamò. « Anzi, sembra quasi che stia diventando un'abitudine la nostra, una specie di appuntamento serale! »
Stava giusto per rendersi conto delle implicazioni di ciò che aveva detto, quando una macchia scura, più scura della notte, sfrecciò ai suoi piedi e s'infilò tra le sue gambe, facendogli perdere l'equilibrio e andare a sbattere contro Arthur.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 2/11/2011, 11:52




:arthur:
Lo sbandamento di Alfred lo colse alla sprovvista rischiando di fargli perdere l'equilibrio.
- Ehi, che succed... - iniziò prima di intravedere qualcosa di oscuro guizzare nell'erba alta.
Assottigliò lo sguardo per tentare di seguirne i movimenti veloci e in quel momento si rese conto che nella radura era calato un silenzio innaturale. Anche quando le sue amiche fate se ne stavano nascoste o lo stavano spiando come poco prima, lui era in grado di percepire la loro presenza, ma ora non sentiva nulla. La vita fremente e l'energia del bosco sembravano essere sospese. A sostituire le emanazioni positive, in compenso, avvertiva una crescente aura inquietante di cui non riusciva a spiegarsi la motivazione ma che innegabilmente proveniva da quella "cosa". Probabilmente era presente già da un po', ma lui, distratto da Alfred, dalla situazione, dai suoi stessi gesti impulsivi, non vi aveva fatto caso. In ogni modo aveva la pessima impressione che si trattasse di una creatura (se creatura si poteva definire) potenzialmente pericolosa quindi, istintivamente, spinse l'amico dietro di sè.
- Stammi vicino, ho un brutto presentimento. - mormorò.
 
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Masuko
view post Posted on 2/11/2011, 22:10




:alfred:
« Guarda che so difendermi da solo alla perfezione, » protestò, piegando il busto in modo da vedere cosa succedeva oltre le spalle di Arthur. Spalle che Alfred non ricordava di aver mai visto tanto tese. Alfred era quasi certo che anche quand'erano nelle viscere della biblioteca, Arthur fosse vagamente più rilassato, per quanto uno poteva esserlo in una simile situazione!
Aprì la bocca per aggiungere qualcos'altro, ma il mutismo della foresta lo fece desistere per un istante. Inghiottì a vuoto, sentendo il rumore emesso amplificato in quel silenzio innaturale. Un po' come i rumori in una casa addormentata, che la notte riecheggiano tra le mura creando dimensioni paradossali, per un ascoltatore timoroso.
« Arthur, che succede? D-dimmi cosa vedi, » ordinò con voce tremula e poco eroica, prendendo tra le dita la manica della camicia indossata da Arthur come avrebbe fatto un bambino piccolo terrorizzato.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 3/11/2011, 01:34




:arthur:
Ignorando la prima frase di Alfred, continuò a seguire con gli occhi lo sfrecciare della macchia nera tra l'erba, dentro e fuori dai cespugli, senza riuscire ad identificarne la reale forma, ma sempre più certo che si trattasse di qualcosa di pericoloso.
Concentrandosi, mormorò una formula che avrebbe dovuto formare una sorta di lieve rete magica attorno alla creatura, per saggiarne la forza e tentare di placarne l'istinto negativo, ma non ebbe nemmeno il tempo di teminare di tesserla che essa venne brutalmente strappata, provocandogli un'esclamazione di sorpresa.
- Non vedo niente, Al. - rispose quindi. - O meglio, non vedo niente di buono. C'è qualcosa nel buio ma è troppo veloce per identificarlo. Quello che posso dirti è che ha messo in fuga le fate e resiste ad un semplice incantesimo di costrizione. -
Sciolse la presa dell'amico sulla sua manica e ne intrecciò le dita con le proprie, in un gesto che voleva essere rassicurante anche se lui stesso non sapeva fornire nessuna certezza.
- Non appartiene al bosco e ne confonde le energie. Non mi piace. -
 
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Masuko
view post Posted on 4/11/2011, 15:52




:alfred:
« Pensi che potrebbe far del male a qualche cittadino? Perché in quel caso dovrei fermalo assolutamente, magia o meno. È un mio dovere in qualità di sceriffo, » disse, serio, iniziando a valutare i rischi o meno che una simile operazione poteva comportare. « Se però dici che la creatura potrebbe restare nella foresta e non danneggiare gli abitanti del luogo... Anche se ci sarebbe il rischio che attaccasse coloro che s'inoltrano nella foresta... Insomma, forse potremmo anche evitare di cacciarla... »
I vari scenari che gli si stavano delineando nella mente non gli piacevano nemmeno un po' e, mentre stringeva la presa di Arthur, osservò con sguardo grave l'oscurità intorno a loro.
Non percepiva assolutamente nulla di quello che il mago gli aveva velocemente descritto, ma immaginava fosse perché non aveva - come l'aveva chiamato Arthur? - il Dono. L'importante, per lui, in quel momento era solo riuscire a vedere chi o cosa li poteva attaccare.
« Sei tu l'esperto, » commentò, scrollando le spalle e fissando il volto cupo di Arthur. « Cosa mi consigli di fare? »
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 4/11/2011, 22:44




:arthur:
Alle domande che Alfred gli stava ponendo, non poteva dare una risposta certa. Anzi, probabilmente una risposta non sarebbe nemmeno esistita, almeno finchè non fosse riuscito ad identificare che tipo di creatura stava provocando tanti scompensi nei canali energetici naturali.
- Non lo so. - ammise lentamente, notando a livello più o meno inconscio che la sua stretta veniva ricambiata. - Non è una creatura che appartiene al bosco quindi non è detto che vi rimanga e, in tutta sincerità, non sono affatto certo che sia possibile cacciarla con mezzi tradizionali. -
Il semplice incantesimo che aveva provato prima non era stato sufficiente, anzi si era rivelato praticamente inutile, ma per utilizzarne uno più potente aveva bisogno di prepararsi.
- Ora come ora dubito che tu possa fare qualcosa e anch'io. Dovrei preparare un incantesimo di costrizione più potente, ma ho bisogno dei miei libri e di una certa preparazione. Se riusciremo a catturarla, allora potrò anche dirti se è pericolosa o no, ma per ora è meglio avvertire la gente di non uscire. -
 
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72 replies since 3/10/2011, 22:04   369 views
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