Il richiamo della magia, Capitolo 4

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Masuko
view post Posted on 5/11/2011, 22:22




:alfred:
Stava, pian piano, ritornando in possesso delle sue emozione e la necessità di salvare la situazione e fare l'eroe stavano scavalcando la paura atavica di qualcosa di sconosciuto.
« E come pensi di catturarlo? » Domandò. « Con una delle tue magie o con i miei metodi che, ti assicuro, funzionano benissimo! Dovrei avere un lazo da qualche parte in casa... » rifletté, trovando piuttosto divertente l'immagine che gli si era formata in testa, di lui che domava una creatura fatta di pura oscurità come un addomesticatore con un cavallo imbizzarrito.
Ridacchiò un po' da solo, trattenendosi di esternare un simile pensiero ad Arthur per timore che lo prendesse in giro. Poi un fruscio e un suono acuto tagliarono l'aria e qualsiasi tipo di divertimento sparì dalla mente di Alfred.
« Penso sia il caso di agire, » esclamò, tornando serio e scrutando i tronchi degli alberi che li circondavano come sbarre di una prigione. « O anche di uscire da qui. »
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 7/11/2011, 11:50




:arthur:
Stava per far notare ad Alfred che una creatura del genere si sarebbe fatta un baffo del suo lazo come si era fatta un baffo della sua blanda rete magica quando quel suono acuto lo convinse che non era decisamente il caso di perdersi in chiacchiere.
- Sì, diamoci una mossa. - acconsentì accelerando il passo per uscire in fretta dal bosco ma non lasciando la mano di Alfred. - Pensi di riuscire a comunicare a tutti cittadini di non uscire questa notte? O preferisci che ti dia una mano? Nel frattempo pensavo che potrei, non so, innalzare una specie di barriera protettiva attorno al villaggio, qualcosa che nessuno noterebbe, giusto per essere certi che quella cosa non attacchi. -
Di per sè l'incantesimo era semplice, ma il raggio del villaggio era piuttosto ampio quindi avrebbe richiesto un certo dispendio di energie.
E la cena, che prima era stata la sua maggiore preoccupazione, ora appariva lontana anni luce.
 
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Masuko
view post Posted on 7/11/2011, 14:29




:alfred:
Si mise praticamente a correre, ripetendosi come un mantra di non guardare indietro perché, beh perché aveva la terribile sensazione che fossero inseguiti da un mostro enorme fatto di pura oscurità che li avrebbe inghiottiti, se rallentavano di poco. Alfred si sentiva come sul ciglio di un burrone infinito e nero e sapeva che se avesse guardato si sarebbe bloccato, perdendo qualsiasi controllo del suo corpo, e sarebbe caduto nel buio.
Così continuò a correre, la stretta sudata di Arthur che lo teneva legato alla realtà, e non si guardò mai indietro.
« Non farti scoprire, però, » ansimò. « Dobbiamo tenere lontano quel coso, ma tu... fai quel che devi e non farti scoprire! » Ripeté, con urgenza e ansia, pensando già che doveva dirigersi il più velocemente possibile verso la piazza centrale e suonare la campana che dava l'allarme e avrebbe fatto chiudere in casa tutti i cittadini.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 8/11/2011, 00:06




:arthur:
Se prima era stato lui a guidare Alfred, ben presto si trovò trascinato da quest'ultimo, ma non si sognò nemmeno di lamentarsi visto che raggiunsero molto più velocemente la casa, che ora gli appariva come un porto sicuro.
- Non ti preoccupare, lo farò in casa, non mi vedrà nessuno. - lo rassicurò nella speranza che le sue parole potessero placare anche solo un poco l'ansia dell'amico. - Tu pensa ai cittadini, io ti aspetto qui. Assicurati che nessuno, nessuno, esca dal villaggio, perchè la barriera lo isolerà. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. -
Gli prese il volto tra le mani e lo fissò seriamente.
- Mi hai capito bene, Al? Non uscire dal villaggio per nessun motivo. E fai attenzione, ti prego. -
Dopodichè lo lasciò per entrare in casa e preparare l'incantesimo.
 
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Masuko
view post Posted on 8/11/2011, 23:41




:alfred:
Si fermò solo quando arrivarono davanti l'uscio di casa di Arthur. Allora, voltandosi, gli sembrò che nulla li avesse seguiti: la notte era tersa e non faceva troppo freddo. L'unica cosa strana era un certo silenzio che permeava l'aria.
« Ok, » disse, stringendo forte le mani di Arthur e guardandolo negli occhi. « Dammi, dammi mezzora! Vado a dare l'allarme e torno. Tu non chiudere la città, o quel che farai, prima di allora! Tutti hanno bisogno di tempo per tornare nelle proprie case. »
Gli lanciò un'altra lunga occhiata, come se dopo che avrebbe lasciato quelle mani Arthur potesse sparire, prima di lanciarsi in una corsa forsennata verso il centro del villaggio.
Fortunatamente Alfred era un atleta, quindi percorrere quei chilometri non fu per lui un problema, nonostante l'ansia gli serrasse il cuore. Cosa sarebbe successo se qualcuno non era nelle proprie case e non faceva in tempo a tornare?
Mettendo da parte le proprie preoccupazioni, suonò con forza e a intervalli regolari prestabiliti la campana della città e ascoltò l'eco propagarsi per le vie silenziose.
Inspirò a fondo, ripetendosi che aveva promesso ad Arthur di tornare da lui: non poteva controllare casa per casa che tutti stessero bene. Era impossibile!
Attorno a lui, qualche testa curiosa spuntò dalle porte prima serrate.
« Tornate dentro! » Intimò, incamminandosi verso il limite del bosco e controllando contemporaneamente che tutti facessero quando ordinato.
Davanti alla casa di Arthur, lanciò un'occhiata preoccupata agli alberi - se qualcuno si era attardato lì dentro... - e bussò.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 9/11/2011, 18:00




:arthur:
Dopo aver lasciato Alfred, dopo il suo lungo sguardo che prometteva un affrettato ritorno e dopo aver annuito alla sua richiesta di aspettare un po', Arthur era rientrato in casa con l'intenzione di approntare quanto necessario.
Dopo aver steso sul tavolo della cucina una pianta completa del villaggio, trovata in un vecchio libro, aver sistemato alcune candele per facilitare la concentrazione, sparso dell'incenso e preparato l'athame (il coltello rituale che era solito usare per gli incantesimi), non gli era rimasto molto altro da fare e aveva iniziato a camminare su e giù per la stanza in preda all'ansia. Dopo pochi minuti aveva messo a bollire l'acqua per il tè. Poi aveva ricominciato a camminare in cerchio attorno al tavolo.
E se Alfred non fosse riuscito ad avvertire tutti in tempo? E se qualcuno fosse stato attaccato da quella creatura? E se fosse uscito a cercare i ritardatari? E se fosse andato a caccia?
Più ci pensava più sentiva l'agitazione salire, tanto che quando sentì bussare alla porta, si precipitò ad aprire completamente dimentico del bollitore e degli attrezzi sul tavolo.
- Al! - esclamò d'impulso afferrandogli le mani.
Poi, rendendosi conto della propria reazione esagerata, fece un passo indietro, imbarazzato.
- Tutto a posto? - chiese per darsi un contegno.

Athame: e Yuki di lancia nelle sue scarse reminescenze di romanzi sulla Wicca. XDD
Athame1
 
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Masuko
view post Posted on 9/11/2011, 23:44




:alfred:
Rimase stupito dalla forza con la quale Arthur gli diede il bentornato.
«Io sto bene, » disse, « ma non so se tutti sono al sicuro. Non riesco a smettere di farmi mille domande e vorrei essere lì fuori, a proteggere tutti, » ammise, entrando nella casetta di Arthur.
Arrivato in cucina, osservò incuriosito gli attrezzi posati sul tavolo, chiedendosi primo dove li nascondesse Arthur, secondo a cosa servissero. E poi, quel coltello era vero? Serviva forse una specie di sacrificio rituale per completare la magia, come si leggeva nei libri dei miti? Arthur avrebbe sacrificato un agnello? Una vergine? O magari aveva bisogno del suo sangue?
« Il colt... Ehm, come funziona questo rituale? » Decise di chiedere, ripetendosi che si fidava dell'amico e che di certo non avrebbe fatto del male a nessuno, dato che lo scopo finale era aiutare le persone contro la minaccia, non diventare la minaccia.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 11/11/2011, 00:43




:arthur:
Le parole di Alfred lo riportarono alla realtà dei fatti: era la prima volta che faceva un vero incantesimo davanti a qualcuno che non fossero i suoi genitori. Quelli mostrati nel bosco erano solo giochetti in confronto.
Vide lo sguardo dell'amico saettare verso l'athame sul tavolo e il tono della sua voce farsi incerto. Quel coltello faceva parte dei suoi strumenti segreti, nessuno avrebbe dovuto vederlo, ma era comunque certo che la presenza di Alfred non l'avrebbe contaminato.
- Non è affilato. - disse intuendo i suoi timori. - Si usa per incanalare e dirigere le energie e per tenere alla larga gli influssi negativi. -
Riguardo al problema di eventuali persone all'esterno del villaggio, forse poteva fare qualcosa. Non si attardò a spiegare nel dettaglio cosa stava facendo, ci avrebbe impiegato troppo tempo, si limitò a fargli cenno di tacere e si sedette al tavolo ponendo la punta dell'athame al centro della pianta dispiegata. Si concentrò, sentendo le energie fluire dalla terra attraverso il legno, la carta, la lama e infine le sue dita in una corrente continua e senza alterazioni negative. Ovunque fosse qualla creatura, non era nelle immediate vicinanze.
Quando riaprì gli occhi, sorrise ad Alfred.
- Non è rimasto nessuno fuori dal villaggio, posso procedere? -
 
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Masuko
view post Posted on 12/11/2011, 14:18




:alfred:
« Oh, figo! Visto da qui sembrava veramente pericoloso, » rise.
Quando Arthur si sedette al tavolo e iniziò a fare il rituale, Alfred rimase un po' spaesato, perché non pensava che l'amico avrebbe iniziato tanto improvvisamente, insomma senza avvertirlo. Al momento, infatti, era indeciso se sedersi anche lui al tavolo o accomodarsi da qualche parte, tipo in un angolo della cucina. Inoltre si chiese se potevano parlare o doveva stare immobile e muto.
Poi Arthur gli confermò che tutti gli abitanti erano salvi - allora quello non era il rituale vero e proprio? - e Alfred tirò un sospiro di sollievo.
« Ovvio che puoi iniziare, » esclamò. « Io... Mi posso sedere da qualche parte? » Domandò, guardandosi intorno incerto. Non aveva voglia di tornare a casa e sperò che Arthur lo lasciasse restare, così avrebbe potuto assistere al suo primo rituale di magia! Che cosa fantastica! Alfred si sentiva al contempo agitato ed eccitato per la possibilità che aveva.
Chi l'avrebbe mai pensato che Arthur era un mago! E sembrava pure forte.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 13/11/2011, 11:47




:arthur:
Stava andando tutto bene, gli abitanti erano in salvo e la creatura probabilmente ancora da qualche parte nel bosco. Alfred sembrava agitato, non avrebbe saputo dire se per il potenziale pericolo o per la situazione strana in cui si trovava. Probabilmente entrambe le cose e Arthur non si fidava assolutamente a lasciarlo da solo in un simile frangente. Non che non sapesse difendersi ma, insomma, davanti a qualcosa di sconosciuto le persone finivano per agitarsi troppo e fare qualcosa di stupido. Come lui poco prima...
Oh, beh...
- Puoi sederti dove vuoi. - rispose quindi. - Ma, per favore, non toccare niente di quello che c'è sul tavolo e aspetta un po' a rivolgermi la parola. -
Si alzò, prese un gesseto dalla scatola che teneva sulla credenza e tracciò un cerchio tutto attorno al tavolo. Dopodichè sistemò le ciotole con i quattro elementi come aveva fatto nel bosco e accese le candele.
- Allora inizio. - mormorò tornando a puntare la lama del coltello sulla pianta del villaggio.
Si concentrò su di essa, visualizzando nella mente i luoghi reali che essa rappresentava e percorrendo l'intero perimetro con la punta dell'athame. Invocò la Dea a mezza voce, chiedendola la forza per erigere uno scudo efficace contro qualunque presenza con intenzioni negative, quindi costruì mentalmente, mattone dopo mattone, un muro di energia che proteggesse qualunque cosa si trovasse al suo interno. Fu un procedimento abbastanza lungo e piuttosto impegnativo che, a poco a poco, prosciugò buona parte delle sue energie. Al termine del rituale, rivolse lo sguardo verso Alfred, che fino a quel momento aveva ignorato, e sorrise debolmente.
- Ora sono tutti al sicuro. -
 
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Masuko
view post Posted on 14/11/2011, 13:42




:alfred:
Annuì e si prese una sedia posta sotto il tavolo, mettendosi a sedere giusto prima che Arthur intrappolasse il mobilio dentro un cerchio disegnato col gessetto.
Alfred ammutolì per la curiosità e sgranò gli occhi, come se così facendo avesse potuto assorbire molto meglio la scena che stava accadendo davanti i suoi occhi. L'aria attorno a lui sembrò cambiare densità, come se fosse appena diventata più frizzante ed esplosiva, oltre che più pesante e tangibile.
Arthur, inoltre, brillava leggermente, come se una sorta di aureola gli circondasse il corpo.
Alfred non capì una sola parola di quelle che stava pronunciando l'amico, forse un nome, e si morse la lingua per non mettersi a chiedere cosa stesse dicendo.
Quando, infine, Arthur gli comunicò che aveva concluso il suo rituale, Alfred espirò pesantemente.
« Wow... è stato piuttosto... wow... » Esclamò, allibito. Poi scattò in piedi. « Sicuro? »
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 15/11/2011, 20:40




:arthur:
Annuì alla richiesta di rassicurazione di Alfred, posandogli una mano sul braccio per fermarlo quando si alzò in piedi: non doveva uscire dal cerchio prima che venisse aperto e sciolto nel modo corretto.
- Aspetta, non devi usc... - iniziò, tuttavia, quando si alzò dalla sedia, venne colto da un improvviso capogiro che lo costrinse a barcollare e appoggiarsi all'amico.
Strinse tra le dita la stoffa della sua camicia e chiuse gli occhi per un attimo, il tempo necessario a recuperare una parvenza di senso di stabilità, poi rialzò lo sguardo su di lui.
- Scusami, non è niente. Devo solo... probabilmente allontanare le energie in eccesso o recuperarne un po'. Riesci a spostare il tavolo in modo che ci sia un po' di spazio sul pavimento? -
Lui non sarebbe riuscito a spostare quasi nemmeno la sedia, in quel momento, figuriamoci qualcosa di più pesante. Si sentiva in imbarazzo a mostrarsi così debole, ma era una conseguenza inevitabile del rituale.
- Non farlo uscire dal cerchio, però. - raccomandò. - E non uscire neanche tu. -
 
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Masuko
view post Posted on 17/11/2011, 14:29




:alfred:
Spalancò gli occhi e circondò con le mani la vita di Arthur, sorreggendolo quando gli crollò addosso. Quando si era stancato tanto? Durante l'incantesimo? Nella sua ignoranza in materia, Alfred era sempre stato convinto che fare magie fosse semplice e naturale, non era così che funzionava nelle fiabe?
« Certo, » rassicurò Arthur. Fece passare un braccio sotto le spalle del mago e fece esattamente quanto gli era stato chiesto, spostando con una mano il tavolo che per lui pesava pochissimo, anche se era di solito legno. « Tu hai bisogno di qualcosa? » Domandò, incerto.
Bisognava dare qualcosa al mago quand'era in questo stato? Oppure bisognava lasciare che riprendesse le forze da solo?
Solitamente, quando Alfred stava male o era un po' giù, andava alla taverna dove pranzavano i guardiani della città e si prendeva un mega-panino con la carne, la pancetta, tantissimo formaggio, qualche fetta di lattuga e salse. Quello lo faceva sentire subito meglio e gli restituiva le forze che gli mancavano, magari era ciò che serviva ad Arthur in quel momento.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 18/11/2011, 01:14




:arthur:
La stretta di Alfred era salda e rassicurante sul suo corpo indebolito e Arthur si sentì stranamente felice di averlo accanto in quel momento, nonostante solo poco prima avesse provato imbarazzo a mostrarsi in quello stato.
- Starò subito bene. - assicurò. - Aiutami a sdraiarmi sul pavimento. -
Una volta raggiunta la posizione desiderata, chiuse gli occhi e si rilassò, lasciando liberi i sensi e sciogliendo i muscoli irrigiditi. La tensione lo abbandonò a poco a poco mentre sentiva fluire nelle membra l'energia della terra attraverso le assi di legno del pavimento. Gli accumuli negativi si dispersero rapidamente e le forze tornarono lentamente. Poteva percepire la presenza di Alfred accanto a sè, come parte integrante del cerchio e del suo incantesimo, una roccia stabile al suo fianco, una fonte ricca di energia che nutriva la terra come la terra nutriva lui stesso.
Quando riaprì gli occhi, gli sorrise e si rialzò da solo.
- Grazie, mi sei stato di grande aiuto. - disse. - Ora ho solo bisogno di un bel tè con tanto miele. -
Spostò le ciotole con i quattro elementi e cancellò con la punta di un piede un tratto di cerchio in modo che entrambi potessero uscire.
- Ora abbiamo finito davvero. - continuò alzando le spalle in gesto quasi noncurante, ma non smettendo di sorridere. - Se vuoi chiedermi qualcosa, fa' pure. -
 
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Masuko
view post Posted on 20/11/2011, 21:54




:alfred:
Con cautela, posò a terra Arthur, facendolo sdraiare come desiderava. Vedendo che il mago chiudeva gli occhi, si guardò intorno incerto, quindi si sedette a terra e si morse l'interno della bocca per passare il tempo. Stava iniziando a considerare l'ipotesi di mettersi a giocare con le proprie dita, fingendo che fossero un principe valoroso e un mostro da sconfiggere, quando Arthur si risvegliò - se mai aveva dormito - e ruppe l'incanto, uscendo dal cerchio.
Alfred scattò in piedi, col cervello completamente vuoto se non per un lieve divertimento alla voglia dell'amico di bere del tea in una situazione simile.
« Non ho... Idea. Da cosa comincio? Insomma, hai fatto delle cose piuttosto fantastiche, immagino. E wow, ho assistito a un incantesimo! Cioè, come hai fatto? È stato difficile? A un certo punto mi sembravi completamente esausto. Ora stai bene? »
 
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72 replies since 3/10/2011, 22:04   369 views
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