Il richiamo della magia, Capitolo 4

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Masuko
view post Posted on 31/12/2011, 18:19




:alfred:
Fortunatamente non era successo nulla. Non vi erano stati incidenti preoccupanti e tutti gli abitanti erano al sicuro, dentro le loro case, dietro le porte sprangate.
Quando erano passati vicino a case con appartamenti al piano terra che davano direttamente sulla strada, aveva provato un moto di genuina gioia nel sentire le risa allegre delle famiglie.
« Rientriamo, sì! » Rispose.
Aveva proposto ad Arthur di restare a dormire da lui, ma ora iniziava a pensare che potesse essere imbarazzante.
« Sicuro che non sia un problema se resto, vero? » Chiese, giusto per essere sicuro.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 5/1/2012, 00:04




:arthur:
Era incredibile come tutta la malizia mandata a monte da Alfred poco prima, tornasse a farsi sentire mettendo in imbarazzo Arthur proprio per mano di Alfred stesso. Inizialmente era stato lui a volerlo provocare ma adesso che si trovava dall'altro lato (e non che Alfred lo stesse provocando intenzionalmente), si ritrovò ad arrossire leggermente.
- Ce-certo che non è un problema! - esclamò. - Il divano è morbido e la casa è decisamente il posto più sicuro in assoluto. -
Ecco, sì, meglio parlare della protezione incantata della sua abitazione che soffermarsi sulla strana sensazione che gli dava la consapevolezza di Alfred così vicino durante la notte. Era uno strano senso di nodo allo stomaco che faticava a sciogliersi per quante volte si dicesse che non aveva nulla da temere o di cui angosciarsi.
S'incamminò quindi verso la propria dimora, facendo cenno ad Alfred di seguirlo ed iniziando ad elencare mentalmente quali coperte poteva dare all'amico e quali libri avrebbe potuto leggere per evitare di fare strani pensieri quella sera. Ci voleva qualcosa di pesante, di assolutamente soporifero, o sapeva bene che non avrebbe chiuso occhio.
 
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Masuko
view post Posted on 5/1/2012, 13:53




:alfred:
Rassicurato dalle parole di Arthur, sospirò e gli batté una pacca sulle spalle, lasciando poi la mano lì. Certo che Arthur era veramente scheletrico...
« Perfetto, sono sicuro che dormirai un sonno tranquillo, allora. La tua camera dov'è? Spero che il letto sia comodo quanto il divano, » esclamò, cristallizzato nella sua idea di dormire nel letto di Arthur.
Quando entrarono, la casa li accolse con un'oscurità penetrante che Alfred non aveva mai notato. Era probabile che fosse suggestionato da tutta la faccenda che stavano vivendo, ma gli sembrò quasi una casa degli spettri, quella. Il vento scricchiolava contro le vecchie assi portanti e sembrava che la casa scricchiolasse e sussurrasse, in un linguaggio noto solo a lei, complicati dialoghi tra una stanza e l'altra.
« Magari quest'estate ti aiuto a risistemare la casa. Quant'è vecchia? » Domandò a voce particolarmente alta, per nascondere i suoni del legno.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 6/1/2012, 01:38




:arthur:
La vigorosa pacca che Alfred gli assestò sulla schiena lo fece barcollare per un attimo: certo che non aveva davvero il senso della misura, o, comunque, non sapeva calibrare la propria forza.
Raggiunta la sua casa, era già pronto a rilassarsi all'idea del letto che lo aspettava, quando la battuta di Alfred lo gelò sul posto. Cosacosa? Stava seriamente sfrattando il padrone di casa dal suo letto? Inizialmente aveva pensato che scherzasse, ma quelle parole lo costringevano a ridimensionare quell'idea. Che razza di maniere erano mai quelle?
- Camera mia è al piano superiore. - rispose leggermente piccato indicando la scala che conduceva di sopra. - E se vorrai occuparla dovrai dividerla con il sottoscritto. -
Oh, non aveva la minima intenzione di lasciarsi cacciare dal proprio letto, anche se questo significava dividerlo e non chiudere occhio per tutta la notte.
Si portò un dito alle labbra per intimare ad Alfred di abbassare la voce: non aveva vicini che potessero essere disturbati, ma quel volume avrebbe facilmente raggiunto anche abitazioni distanti, visto il silenzio della sera.
- Se vorrai aiutarmi con la manutenzione, sei ben accetto. - continuò con un risolino. - Il tetto ha giusto bisogno di essere riparato. Sai, questa casa appartiene ai Kirkland da almeno un paio di generazioni prima dei miei genitori. -
 
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Masuko
view post Posted on 8/1/2012, 20:07




:alfred:
« Coooosa?! Ma avevi detto che potevo usare io il letto! Avevi promesso! » Pigolò. Beh, no, lui non pigolò affatto! Gli eroi non pigolano! La sua era solo una voce molto rattristata per la promessa non mantenuta da parte di Arthur, tutto qui. Non era affatto un pigolio!
« Dov'è l'onore? Dov'è l'ospitalità? Insomma, non è giusto! » Continuò, gonfiando le guance come un bambino a cui si è negato un dolce. Certo, era in casa di Arthur e avrebbe dovuto fare quello che voleva lui, senza disturbarlo... e ok, forse Alfred stava esagerando.
Sbuffò, passando una mano tra i capelli. « Va bene, comunque, per questa volta lascerò perdere e dormirò sul divano. »
Fece schioccare la schiena e abbandonò la giacca su una sedia, per poi andare a sedersi e togliere le scarpe.
« Q-quante generazioni? » Domandò, dopo l'ultima frase di Arthur, trattenendo il respiro e alzando uno sguardo vagamente spaventato sull'inquilino di quella stamberga stregata.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 9/1/2012, 23:37




:arthur:
Rimase ad osservare le rimostranze di Alfred con espressione scettica.
- Oh, certo, posso capire che tu non abbia voglia di dormire nella stessa stanza con me. - commentò come se si trattasse della cosa più ovvia del mondo, ma anche con un velo di ironia. - Dopotutto non sei più un bambino e di certo non ti spaventeranno gli scricchiolii di una vecchia casa. -
Ridacchiò tra sè: era abbastanza divertente sfruttare in quel modo la spensierata invadenza di Alfred e, per lo meno, gli permetteva di non pensare all'imbarazzo.
- Quante generazioni? Mmmh, compreso me e i miei genitori credo almeno quattro. I miei nonni riposano ancora sotto le sue fondamenta, con i loro strumenti magici e tutto l'occorrente, per questo questa casa si può considerare un ricettacolo di potere. -
Sorrise: non era del tutto inventato, quello che stava dicendo. Una casa assorbiva il potere di chi vi abitava e quella in particolare ne era ricca.
 
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Masuko
view post Posted on 10/1/2012, 14:17




:alfred:
« Non ho detto che non voglio dormire nella stessa stanza con te. Sei tu che hai detto... di... voler... lasciare... divano... ugh... » man mano che ascoltava ciò che Arthur gli stava comunicando, la sua voce di affievolì e si fece incerta.
Alfred lanciò uno sguardo intorno a sé, scorrendo velocemente tutta la stanza alla ricerca di qualsiasi cosa potesse decidere di terrorizzarlo a morte, o ingoiarlo durante il sonno, o fargli venire i brividi, o... C'era quella poltrona nell'angolo particolarmente vecchia che sembrava una bocca.
« Beh, sono sicuro che il tuo letto sia abbastanza grande per entrambi! » Esclamò. « Sai, per il tuo bene è meglio che io ti stia attaccato il più possibile. Sia mai che qualcuno decida di attaccarti, mentre sono in un'altra stanza. Cosa succederebbe se non riuscissi ad arrivare in tempo, risvegliato dalle tue urla? »
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 11/1/2012, 12:19




:arthur:
Il sorrisetto sulle labbra di Arthur si allargò nel sentire quella risposta. Dopotutto Alfred era rimasto quello che ricordava ed era ovvio che il suo lato, per così dire, "mistico" lo intimorisse.
- Oh, va bene. Se proprio insisti c'è anche questa soluzione. Ci proteggeremo a vicenda, anche se puoi stare tranquillo: nessuna creatura malvagia può entrare in questa casa senza il mio permesso. -
Si avvicinò ad una cassettiera in un angolo e ne estrasse un paio di pigiami e la sua morbida vestaglia blu, poi tornò verso Alfred.
- Probabilmente ti andrà un po' stretto, mi spiace ma non ho nient'altro... -
La stanza era già pronta per la notte, con alcune candele che brillavano negli angoli e una lampada accanto al letto che emanava una dolce luminosità dorata. Probabilmente, per chi non era abituato e, soprattutto, aveva appena sentito la storia degli avi sotto le fondamenta, poteva apparire oscura e inquietante, ma Arthur la trovava accogliente nella sua semplicità.
Il letto, ricoperto da un morbido plaid a scacchi, sembrava richiamarli al riposo dopo quella serata decisamente ricca di emozioni e, per il momento, anche lui riuscì ad accantonare l'imbarazzo che gli suscitava l'idea di dormire con il vecchio amico. Soprattutto alla luce di quanto successo nel bosco.
 
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Masuko
view post Posted on 14/1/2012, 13:30




:alfred:
« Nemmeno i fantasmi? » Domandò, con voce acuta e gli occhi spalancati, non appena Arthur ebbe smesso di parlare. « I fantasmi sono i peggiori. Portano il freddo e io odio il freddo. Sono traslucidi e di un verde malsano, non come quello brillante che uso per le torte. E poi hanno brandelli di pelle che cade, fanno intuire la puzza della putrefazione e... » s'interruppe, riprendendo fiato, visto che aveva detto tutto quello velocemente, senza una pausa. « E insomma, fanno schifo. »
Si rigirò il pigiama tra le mani e se sentì la consistenza sotto le dita, leggermente ruvida.
« In realtà non ne ho bisogno, » ammise, posando l'indumento sulla cassettiera da dove era stato estratto.
Si andò quindi a sedere sul letto, togliendo le scarpe e lanciando sguardi guardinghi a tutti gli angoli che le candele non illuminavano. Il vento batté contro la finestra e Alfred si bloccò nel gesto di sfilare la felpa. Non v'era nulla, però, oltre il vetro. Tolse anche i pantaloni e restò in boxer e maglietta.
« Di solito dormo così, spero non sia un problema, » disse, occhieggiando insicuro Arthur.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 16/1/2012, 21:38




:arthur:
Si coprì la bocca con una mano per evitare di scoppiare a ridere davanti alla tirata intimorita di Alfred, che tra l'altro sembrava non aver ben chiara la differenza tra uno spirito, uno zombie e chissà quale altra creatura spaventosa stava creando la sua mente.
- No, no, qui non entra nessun fantasma. - assicurò. - Ma non eri l'eroe che doveva proteggermi? -
La non troppo velata ironia, si spense non appena Alfred gli fece notare che non aveva bisogno del pigiama. Arthur rimase a fissarlo mentre si spogliava, arrossendo gradualmente sempre di più e finendo per voltargli le spalle.
Oh, accidenti, non ricordava che Alfred avesse un fisico così... ehm... degno di nota.
Si sfilò a sua volta i vestiti e indossò il pigiama alla velocità della luce, augurandosi che l'amico non lo stesse guardando come aveva fatto lui un attimo prima. Per risolvere il problema alla radice, soffiò sulla candela più vicina, facendo piombare la stanza ancora più nella penombra. Uno schiocco di dita e anche quella più lontana si spense: rimaneva solo la lucerna accanto al letto.
In quel modo, se non altro, avrebbe evitato che il suo rossore fosse troppo evidente.
 
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Masuko
view post Posted on 18/1/2012, 17:13




:alfred:
« Certo che sono un eroe! Solo che so come proteggerti con certezza dai mostri umani, quelli che se li tagli sanguinano. I mostri inumani... per loro devo studiare qualche rimedio diverso dalle armi che so usare. Magari puoi darmi qualche dritta? » Chiese, facendogli un occhiolino con fare cospiratore. Peccato che Arthur non lo vide, dato che gli dava le spalle.
Alfred si sedette sul letto e posò gli occhiali sul ripiano più vicino alla sua posizione, osservando la stanza che veniva pian piano inghiottita dalle tenebre. Arthur era, beh, era piuttosto fantastico con tutta quella storia della magia e sembrava quasi che, ora che Alfred conosceva il suo segreto, si sentisse più libero di usare il proprio potere.
Alfred si perse a rimirare la schiena sottile di Arthur che riusciva a intravedere nonostante le tenebre. I contorni erano sfuocati e lo sceriffo faticava a decifrare il colore del pigiama, ma questo non gli impedì di meravigliarsi. Quanta era la forza rinchiusa in quelle piccole spalle. Alfred desiderò intensamente di poterle stringere tra le braccia; quando però si rese conto del proprio pensiero, arrossì, si stese a letto e tirò le coperte fino al naso.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 19/1/2012, 21:12




:arthur:
Ormai la stanza era piuttosto buia, la fiamma della lucerna accanto al letto troppo bassa per illuminarla, tanto che Arthur si sentì sufficientemente protetto da quelle tenebre da raggiungere Alfred sotto le coperte senza indugiare ulteriormente. Si sentiva già abbastanza in imbarazzo ad avere certi pensieri, senza prolungare quella tortura.
- Armi incantate. - rispose alla domanda dell'amico. - Esistono degli incantesimi che si possono apporre sulle armi, ma te lo spiegherò domani. -
Allungò una mano verso il comodino e spense la lucerna, resistendo poi alla tentazione di voltarsi e accoccolarsi sulla spalla di Alfred. Averlo così vicino gli dava un inspiegabile senso di sicurezza, nonostante fosse appena stato lui a rassicurare l'altro, e una sensazione di calore che non provava da tanto tempo.
- Buonanotte. - mormorò nel buio, mentre chiudeva gli occhi e un piccolo sorriso si affacciava alle sue labbra.
 
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Masuko
view post Posted on 20/1/2012, 14:19




:alfred:
Sbadigliò, coprendo con una mano la bocca. Quindi si mosse un paio di volte per trovare una posizione comoda e sprimacciò il cuscino sotto la sua testa, in modo che non gli facesse male al collo.
« Armi incantate, mh? Sembra piuttosto interessante, » esclamò, prima di sbadigliare ancora.
Si voltò verso Arthur e piegò un braccio sotto il cuscino. Poteva vedere il profilo dell'amico illuminato dalla fiammella, ombre e luci arancioni che danzavano sulla sua pelle al ritmo di una brezza invisibile. Poi anche l'ultima lampada si spense.
« Notte, » borbottò, chiudendo gli occhi.
Allungò un braccio e lo posò sulla vita di Arthur, avvicinandosi quando bastava per percepire il suo calore, senza però toccarlo. Ecco, così avrebbe potuto proteggerlo perfettamente!
 
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72 replies since 3/10/2011, 22:04   369 views
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