Una soluzione per ogni male?, Capitolo 6

Alzò le spalle, con aria noncurante.
« Non lo ammetterei mai davanti ad anima viva, ma Tino mi conosce fin da quando siamo piccoli e ha sopportato lati ben peggiori di me, » ammise, lasciando da parte la sbruffonaggine per un attimo e concedendo di sapere che il suo carattere non era dei migliori, soprattutto quando s'impuntava su un'idea e nessuno riusciva a smuoverlo da essa. « E se si è arrabbiato, gli passerà. »
Tino sopportava i litigi tra lui e Berward da anni, ormai. Un piccolo cambiamento di menù improvviso non l'avrebbe certo esasperato.
« Inoltre sarei un pessimo anfitrione se ti costringessi a stare a stretto contatto con qualcosa che detesti! » Rise, anche se un pensiero inquietante gli si stava formando in testa. Se fosse riuscito a conquistare Lukas, come avrebbero potuto superare le differenze tra le loro specie?

- Mh... -
Non riuscì ad aggiungere altro anche se in realtà si stava facendo strada in lui la fastidiosa sensazione di doversi scusare al più presto. In fondo aveva accettato un invito ripromettendosi di far filare tutto liscio e al primo inconveniente già stava cerando problemi. Del resto non poteva farci nulla, aveva avvertito Theoderich fin dall'inizio: la cultura umana e quella elfica erano incompatibili, poteva esserci un patto di reciproca tolleranza, ma non si poteva pretendere che ci fosse amicizia.
Tenendo lo sguardo basso, prese il cucchiaio e iniziò a sorseggiare la zuppa.
- Ma... è buona! - si trovò ad esclamare stupito, quansi senza rendersi conto di aver palesato così tanto la propria sorpresa.
Per qualche motivo si era immaginato che il sapore del cibo umano non avesse nulla a che vedere con quello elfico e di certo di qualità inferiore. Il fatto che fosse addirittura gustoso era per lui una grande scoperta.

Scoppiò a ridere, esilarato dall'espressione che era sbocciata sul volto dell'elfo, solo parzialmente in ombra.
« Ma certo che è buono, cosa credevi?! Ti ho portato nella locanda migliore del paese, dopotutto! »
Ringraziò con un cenno del capo Tino, che erano tornato in quel momento con la sua cena. Prese la fetta di pane posata accanto alla zuppa e la imburrò, mordendola con gusto prima d'intingerla nella zuppa.
Deliziosa, come sempre!
Era strana l'atmosfera che si era creata in quel momento, con lui e Lukas che mangiavano in relativo silenzio. C'era una strana familiarità che aleggiava sul tavolo e che Mathias aveva quasi timore reverenziale di rompere con una qualche battuta. Aaah, mai si era preoccupato tanto di dire o fare la cosa sbagliata, prima d'ora. Era quasi certo che Tino lo stesse fissando, di tanto in tanto, e temeva che prima della fine del giorno avrebbe dovuto spiegare un bel po' di cose al suo vecchio amico.

La risata di Mathias si guadagnò un'occhiata storta da parte dell'elfo, che davvero non capiva cosa ci fosse di tanto divertente in quello che aveva appena detto. In fondo era sicuro che se Mathias si fosse trovato a sperimentare il cibo della sua gente si sarebbe trovato nel medesimo disagio. O almeno credeva... No, probabilmente Mathias non sapeva nemmeno cosa fosse il disagio.
Continuò a gustare la propria zuppa in silenzio, imitando il compagno ed inzuppandovi il pane, che la rendeva ancora più gustosa.
Non impiegò molto a finirla, notando comunque le occhiate che Mathias continuava a lanciare in direzione del bancone e dell'amico locandiere.
- Sei preoccupato? - si trovò a chiedere infine. - Probabilmente ti chiederanno chi c'era con te stasera. -
Saettò con lo sguardo tutt'attorno e si rese conto che diversi occhi erano puntati nella loro direzione, anche se i rispettivi proprietari tentavano di dissimulare un interesse assai poco discreto.
- Credo sia meglio andare, non appena hai finito. - disse.
Iniziava ad avere l'impressione che quella stanza fosse troppo stretta...

« Preoccupato? » Domandò, senza capire a cosa si stesse riferendo Lukas, in un primo momento.
« No! » Assicurò poi, scoppiando a ridere. « Possono pensare ciò che vogliono e Tino mi farà una bella lavata di capo per la questione della zuppa, ma lui è mio amico e se non voglio dirgli qualcosa lo capirà, » spiegò, alzando le spalle in un gesto noncurante. « Inoltre non mi è mai importato ciò che pensa la gente di me. Io faccio il mio lavoro e lo faccio bene, quello è l'unica cosa che importa a me e dovrebbe importare a loro. Chi frequento non influenza la mia morale, » lo rassicurò, con un sorriso, vagamente insicuro che il suo discorso avesse senso.
Bevve gli ultimi gocci di zuppa che restavano nella scodella e si alzò.
« Ehi Tino, metti tutto sul mio conto! » Gridò all'amico, prendendo per un polso Lukas e trascinandolo fuori con un sorriso superiore sulle labbra. Che guardassero pure, era lui ad avere la fortuna di girare insieme a Lukas!

Morale... Quel discorso continuava a suonargli strano. Lui non aveva intenzione di influenzare la morale di nessuno, l'unica cosa che lo infastidiva era essere fissato da tutti come se fosse un fenomeno da baraccone (cosa che in effetti non comprendeva visto che aveva fatto di tutto per essere il meno appariscente possibile). O forse era Mathias ad attirare gli sguardi. In ogni caso quella strana sensazione di disagio permaneva.
Tirò un sospiro di sollievo quando l'umano lo trascinò fuori dalla locanda, inziava ad avere un disperato bisogno d'aria.
- Cerca di non... spiegare troppe cose. - tentò di assicurarsi sperando che Mathias non raccontasse in giro della vera natura della loro missione, nonchè dell'identità del suo nuovo collega.
Si erano naturalmente incamminati verso il limitare del villaggio e Lukas stava per invitare il compagno a tornare indietro mentre lui si addentrava nel bosco, quando un movimento al limite del suo campo visivo attirò la sua attenzione e, per qualche motivo, tutti i suoi sensi si misero all'erta.
Lanciò un'occhiata esplicativa a Mathias, facendogli segno di fare silenzio, e accennò al fatto di muoversi in quella direzione. Poteva non essere nulla d'importante, ma difficilmente il suo istinto si sbagliava.

« Ehi, per chi mi hai preso! So cosa posso e non posso dire! E questa è pur sempre una missione segreta, non voglio rischiare che Alfred mi licenzi perché ho messo in pericolo la vita del suo fidanzantino! » Sbottò, alzando gli occhi al cielo, mantenendo però un sorriso sulle labbra.
Sorriso che si spense, quando notò il cambiamento d'espressione di Lukas, come se stesse fiutando improvvisamente una preda. Seguì lo sguardo dell'elfo, senza tuttavia notare nulla di strano. Qualcosa, però, gli disse di fidarsi dell'istinto dell'altro, quindi lo seguì aspettandosi di trovare chissà cosa. Avrebbe voluto avere la sua ascia con sé, in quel momento, in modo da poterli difendere efficacemente, però l'aveva lasciata alla stazione prima, contando che non sarebbe successo nulla. Se si fossero trovati in pericolo, allora, avrebbe dovuto affidarsi solo sulla propria forza fisica e sperò che contro un mago o dei mostri bastasse.

C'era qualcuno che stava usando la magia, non avrebbe saputo spiegarne la natura ma ne era assolutamente certo. Appartenendo lui stesso a quel genere, poteva percepire le creature che ne facevano uso, pur non potendo individuarne lo scopo se non tramite un incantesimo preciso. In quel momento però praticarlo avrebbe signifiato svelare la loro posizione e non potevano certo permetterselo se volevano scoprire qualcosa.
Continuò quindi a muoversi nella direziome indicata, strisciando silenzioso lungo la parete di un vicolo, fino ad affacciarsi appena oltre un angolo. Quello che vide fu poco più di una sagoma nera ondeggiante, probabilmente un uomo con un mantello, prima che un lampo improvviso lo accecasse, costringendolo a coprirsi gli occhi, e quando li riaprì il vicolo era deserto.

Era rimasto leggermente indietro rispetto l'elfo, che era schizzato avanti interessato a raggiungere la sua meta. Mathias invece aveva perso tempo a guardarsi intorno, per assicurarsi che nessuno li stesse per attaccare o stesse tentando di sfuggirgli.
Quando ritornò a guardare avanti, vide Lukas fermo davanti un vicolo, prima buio poi inondato di luce. Durò tutto appena qualche istante, nei quali si mosse praticamente cieco verso l'elfo, cercando di raggiungerlo in modo da spalleggiarlo in caso di un attacco. Quando lo raggiunse, gli circondò le spalle con un braccio e guardò nel vicolo. Non vide nulla o nessuno, però, a parte qualche fastidioso punto luminoso che gli offuscava la vista accecata.
« Hai visto qualcosa? » Domandò, sbattendo le palpebre e aspettando che tornasse a vedere normalmente. « Qualche indizio? »

Impiegò qualche istante a rimettere a fuoco quello che lo circondava. Il lampo di luce era stato talmente improvviso che era riuscito a ripararsi gli occhi solo in parte e ora mille stelline danzavano davanti al suo sguardo.
Il vicolo era deserto, non si vedeva traccia di presenza umana o di qualsiasi altra creatura, ma questo non significava che fino ad un attimo prima non vi fosse.
- Sì, qualcosa... - rispose vagamente a Mathias appena sopraggiunto. - C'era qualcosa e stava usando la magia, posso ancora sentirne le tracce. Non so se possa considerarsi un indizio o meno, ma visto che il vostro mago è rinchiuso non può certo essere stato lui. Questo significa che c'è qualcun altro che ne fa uso a vostra insaputa. -
E di certo non ne faceva un uso positivo vista l'aura oscura che ancora si poteva percepire nel vicolo, come una nebbia che ottundeva i sensi e stordiva le percezioni.

« Alfred sarà contento... » borbottò, sbattendo un'ultima volta gli occhi per scacciare qualsiasi interferenza visiva. « Anche se questo non basterà a scagionare il suo amato. Se qualcuno scoprisse che lui è un mago, innocente o no, la sua testa verrà comunque richiesta come sicurezza contro la magia. »
Sbuffò, grattandosi la testa frustrato, prima di guardarsi intorno per vedere se avessero avuto qualche fortuna e il mago ostile avesse lasciato qualche traccia da seguire.
Il vicolo, però, era vuoto e pulito da qualsiasi possibile indizio e quello voleva dire che o il cattivo che stavano inseguendo era molto astuto, oppure conosceva la zona. Entrambe le alternative non gli piacevano affatto.
« Cosa pensi di fare? Un nuovo giro di ricognizione o te ne torni nel tuo guscio? » Sperò che lo scherzo, che con la memoria lo riportava al loro primo incontro, riuscisse a sciogliere un po' la tensione di pericolo creatasi nell'aria.

Avrebbe voluto far notare a Mathias che, se lui non avesse fatto tanto chiasso sull'argomento, nessuno probabilmente avrebbe scoperto che il cosiddetto "amato" dello sceriffo era un mago e i due avrebbero potuto continuare a vivere tranquillamente, almeno ancora per un po'. Tuttavia tralasciò di perdere tempo a specificare questo fatto, preferendo concentrarsi su qualcosa di decisamente più importante.
- Facciamo un altro giro di ricognizione, chiunque fosse potrebbe essere ancora nelle vicinanze. - disse.
Nonostante il suo maggiore desiderio in quel momento fosse quello di tornarsene nel citato "guscio", il suo senso del dovere gli avrebbe impedito di riposare tranquillamente sapendo di aver tralasciato una pista probabilmente importante.
- Almeno domani avremo qualcosa da riferire nel nostro rapporto. -

Non riuscì ad impedirsi di sorridere estatico. Lukas avrebbe passato ancora del tempo con lui, volontariamente! Era magnifico, soprattutto contando che, dall'espressione neutra dell'elfo, sembrava che al massimo volesse ucciderlo in qualche maniera molto violenta, non passare altro tempo in sua compagnia.
« Ottimo, allora direi di cominciare con una ricognizione di questi vicoli per poi allargarci in direzione del bosco, in caso che chiunque sia stato qui preferisca la solitudine di quell'intrico oscuro. »
Prese per mano Lukas, avanzando nella stradicciola e controllando nuovamente se vi era una presenza di tracce o simili.
« Tu sta' all'erta, in caso qualcuno dovesse fare nuovamente magie! »
Oh, sarebbe stata una lunga nottata. Con un'ottima compagnia.