Ritorno a Summer Hill, capitolo 1

« Older   Newer »
  Share  
Masuko
view post Posted on 11/7/2011, 22:08




:alfred:
Imbronciato, saltò giù dal tavolo e si spostò accanto ad Arthur, poggiandosi con un fianco contro il piano dove stava il lavabo.
- Ero piccolo! - sibilò. - E poi ho preso quel libro perché mi incuriosiva! Parla di esistenze aliene, che abitano in pianeti diversi dai nostri, una cosa fantastica! E magari non sono uno di quei tipi che passa tutto il proprio tempo libero col naso dentro un libro, ma ti ripeto che so leggere! Altrimenti non avrei passato buona parte degli esami per diventare sceriffo, uffa! - continuò, con tono lamentoso.
- E comunque carino sarà un bambino, o al massimo una ragazza. Io sono un eroe! - borbottò, arrossendo lievemente e mordicchiandosi un labbro. E certo, sapeva che spesso faceva voltare la testa alle ragazze, che sembravano affascinate dalla stella splendente sul suo petto, ma nessuno gli aveva mai fatto un complimento tanto diretto.
 
Top
YukiDelleran
view post Posted on 11/7/2011, 22:28




:arthur:
Un libro sugli alieni. Arthur fece una smorfia mentre su accaniva su un'incrostazione particolarmente tenace.
- Come fai a credere a stupidaggini del genere e non all'esistenza del Piccolo Popolo? - brontolò. - Assurdo! -
Continuò ad infierire sul povero piatto mentre le proteste di Alfred continuavano. Davvero, non lo ricordava così lamentoso.
- Infatti ho detto che eri carino. Da piccolo. Ora sei un eroe grande e grosso che non lava i piatti. -
Sciacquò l'ultimo piatto, si asciugò le mani nel grembiule e sistemò i restanti della pila sullo scolapiatti.
- Ecco fatto. - disse slacciando il nastro legato in vita e riappendendo il grembiule al suo gancio. - Ho pagato il mio debito per la cena. Penso sia giunta l'ora di andare a casa. -
Avrebbe voluto prolungare ancora un po' quella vicinanza che gli riportava alla mente dolci ricordi, ma era decisamente stanco e gli sembrava fuori luogo chiedere ad Alfred di scortarlo alla nuova abitazione neanche fosse una damigella in pericolo.
 
Top
Masuko
view post Posted on 11/7/2011, 22:39




:alfred:
- Ehi, gli alieni esistono! Una volta stavo tornando a casa dopo un appostamento piuttosto lungo, era buio e faceva freddo e ho visto questa luce brillante nel cielo, che si muoveva avanti come se mi stesse indicando la strada. E no, non era una stella! -
Trovando divertente il modo in cui le sopracciglia di Arthur si erano aggrottate per la concentrazione (rivolta niente meno che contro un piatto!), Alfred ridacchiò un po'.
- Non è colpa mia se non ho tempo per lavare un paio di piatti. Sono uno sceriffo impegnato, cosa credi? Pensi che senza il mio aiuto la città sarebbe tanto tranquilla? - domandò, provocandolo con un mezzo sorriso. - E comunque, non eri affatto in debito, - aggiunse, imbarazzandosi nuovamente un poco. - Puoi venire a cena ogni volta che vuoi. -
 
Top
YukiDelleran
view post Posted on 11/7/2011, 22:57




:arthur:
Arthur si voltò indietro dopo aver mosso un paio di passi verso la porta.
- Sarà stata una fata! - disse con un ghigno toccanolo con un dito sulla punta del naso.
- Lo so, lo so che tutta Summer Hill deve ringraziare la tua presenza se può dormire sonni tranquilli. - continuò. - E visto che si parla di sonni, direi che è il caso che andiamo tutti e due a riposare. Quando verrai in biblioteca ti offrirò un tè. -
Ricordava bene quanto l'amico poco amasse quella che invece era la sua bevanda preferita, ma si stava divertendo troppo a provocarlo per non sfruttare anche quella minima occasione.
Si avviò quindi verso l'ingresso.
- Buonanotte, Alfred, e grazie per la cena. Sei stato... una piacevole sorpresa. -
 
Top
Masuko
view post Posted on 11/7/2011, 23:03




:alfred:
Seguì Arthur fino alla porta col pretesto di accompagnarlo: lui era un bravo padrone di casa, ecco tutto! E certo, magari avrebbe voluto che l'uomo rimanesse un po' più a lungo, ma in fondo l'avrebbe rivisto il giorno dopo. E magari avrebbero potuto parlare di tutto quello che era cambiato durante la loro assenza, dei loro nuovi interessi, senza essere bloccati da qualsiasi tipo di imbarazzo.
- Sono certo al cento per cento che non era una fata! - assicurò.
Detto questo, aprì la porta e si poggiò contro uno stipite.
- Tè, ugh... Solo se ci metti tanto zucchero! - considerò, facendo una smorfia disgustata: lui preferiva di grand lunga il caffè, aveva un sapore più forte e deciso. - Buona notte, Arthur. È stato bello rivederti, - lo salutò, con un sorriso.
 
Top
49 replies since 30/6/2011, 20:41   257 views
  Share