Il richiamo della magia, Capitolo 4

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Yuki Delleran
view post Posted on 21/11/2011, 00:44




:arthur:
Mentre metteva l'acqua sul fuoco per preparare la sua bevanda preferita, sorrise dell'eccitazione di Alfred e di quelli che avrebbero potuto essere dei complimenti. Arrossì anche un po' all'idea. Nessuno gli aveva mai detto che faceva cose fantastiche (ma forse semplicemente perchè nessuno lo sapeva).
- Beh, per fare un incantesimo ci vuole una certa preparazione e una certa conoscenza dell'Arte. - iniziò a spiegare. - Alcuni sono davvero complicati o con procedimenti lunghi ed operosi. Questo, ad esempio, è stato come costruire fisicamente un muro. In pratica è come se avessi dovuto posare mattone su mattone per tutto il perimetro del villaggio, solo che i mattoni erano fatti della mia energia e di quella della terra. Per questo fare magie complicate stanca tanto, perchè impegna le forze del mago quasi stesse compiendo uno sforzo fisico. -
Il bollitore fischiò, Arthur recuperò un barattolo con delle foglie essiccate che vi lasciò cadere e due tazze che posò sul tavolo.
- Prima mi sono steso sul pavimento perchè far entrare il corpo a contatto con la terra, o comunque il più possibile vicino ad essa, aiuta a riequilibrare le energie, allontana la negatività e ridà forza. Ora ho solo bisogno di ingerire un po' di zuccheri! -
Ridacchiò e si passò una mano dietro la nuca, incerto. Probabilmente aveva detto un sacco di cose che ad Alfred sembravano assurde.
- Più tardi ti va di venire con me a controllare la barriera? -
 
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Masuko
view post Posted on 23/11/2011, 22:20




:alfred:
« A-aaah... » Annuì forzatamente, enfatizzando col capo la sua comprensione, piuttosto falsa. In realtà aveva capito il concetto, più o meno, circa ecco, però si era perso nel mare di parole di Arthur. « Beh, immagino che per te sia normale quanto per me lo sia ripulire le mie armi nel minor tempo possibile, ecco. Ognuno ha i propri campi di specializzazione! »
Soddisfatto della sua risposta, osservò rapito il modo veloce e sicuro in cui si muovevano le dita di Arthur nel preparare il tea. C'era qualcosa di affascinante in loro, così sottili e bianche, così curate. Erano magnetiche.
« La cosa degli zuccheri l'ho capita, comunque! Anch'io dopo una lunga giornata di lavoro ho bisogno di mangiare qualcosa che mi rimetta in piedi, » esclamò, staccando lo sguardo dalle mani di Arthur. Forse le aveva fissate un po' troppo intensamente... chissà cos'avrebbe pensato di lui il mago, forse che era un tipo strano con strane manie. « Comunque verrò volentieri, giusto per controllare che nessun ragazzino si inventi strane sfide di coraggio ed esca col divieto, » rise, in ricordo anche dei tempi in cui lui stesso era un adolescente e faceva le pazzie più impensate solo per provarsi di essere un eroe.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 26/11/2011, 02:08




:arthur:
- Beh, più o meno, direi di sì. - rispose con un sorrisetto mentre filtrava l'acqua calda separandola dalle foglie e versandola successivamente nelle tazze.
- Prego. - disse spingendone una verso Alfred e recuperando una scatola di biscotti dalla credenza. Dopotutto non avevano cenato quella sera.
Indugiò per un poco sull'espressione dell'amico, chiedendosi se avesse davvero capito quello che era appena successo e se fosse normale che rimanesse così calmo. Dopotutto, di solito, chi sentiva parlare di magia si agitava parecchio e ne era spaventato. In questo caso Alfred aveva addirittura assistito ad un incantesimo ma, a parte i complimenti, non aveva espresso emozioni particolarmente intense. Arthur era perplesso al punto che decise di fare un altro tentativo. Non che volesse essere allontananto o minacciato, semplicemente si chiedeva che motivo ci fosse di scatenare un inutile panico di massa nei confronti dei maghi se poi una persona comune poteva accettarne così semplicemente la realtà.
- Sai, Al, prima, quando mi sono sdraiato sul pavimento, ho sentito anche la tua energia. Sei una fonte molto ricca, quindi vi ho attinto un po', è anche merito tuo se mi sono ripreso subito. - disse.
Chissà se sentirsi definire "fonte di energia" poteva essere shockante?
 
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Masuko
view post Posted on 29/11/2011, 15:25




:alfred:
Ringraziò con un cenno del capo Arthur e strinse con forza la tazza tra le mani, cercando di mascherare l'esitazione che per un attimo l'aveva colto, in seguito alle parole del mago.
Gli eroi non tentennano! Si disse.
Le dita gli fecero male per la forza con la quale stava stringendo la tazza bollente e Alfred fu costretto a poggiarla sul tavolo. Prese un biscotto e in un paio di morsi lo divorò.
Era al terzo, la fame si era ripresentata all'improvviso e più mangiava più sembrava aver fame, quando si decise a rispondere all'ultima frase di Arthur.
« Beh, sono un eroe e gli eroi hanno sempre qualche tipo di potere eroico! Non è magia, ovvio, ma qualcosa dentro di loro che li fa essere diversi degli altri. Non in senso negativo, eh! Solo diversi, » spiegò con semplicità. « E dato che io sono un eroe altruista ho condiviso volentieri la mia energia con te! » Dichiarò, anche se non gli sembrava di essere più stanco di prima, solo affamato. Magari, una volta controllata la barriera, potevano andare a mangiare qualcosa alla taverna, sempre che gli avventori non si fossero sigillati al suo interno.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 30/11/2011, 18:57




:arthur:
Sospirò. A quanto pareva era tutto a posto e Alfred era in grado di digerire notizie shockanti con sorprendente facilità. Forse poteva essere considerata ingenuità, ma Arthur ne era sollevato: significava la speranza che in un prossimo futuro tutte quelle inutili persecuzioni finissero.
Sorrise quindi all'amico e si sedettte di fronte a lui sorseggiando il suo tea e notando quanto Alfred sembrasse affamato. Logica conseguenza della perdita di energia, il corpo tentava di recuperarla nel modo più ovvio.
- Dopo aver controllato la barriera avremo tutta la sera libera. - disse. - Preferisci andare a casa a riposare in vista della battuta di caccia o vuoi fare qualcosa? -
In realtà era molto tentato di chiedergli di fermarsi da lui per la notte, ma non era cero che quella fosse un'ipotesi auspicabile. Magari avrebbe messo a rischio l'immagine dello sceriffo o magari, semplicemente, Alfred poteva non averne nessuna voglia.
 
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Masuko
view post Posted on 3/12/2011, 15:37




:alfred:
« Andiamo a mangiare! » Propose, entusiasta, ingoiando un altro biscotto. « Non so se la taverna sarà o meno aperta, ma ci faranno tranquillamente entrare se c'è ancora qualcuno. Mi conoscono e si fidano di me. »
Bevve il suo tea in un sol sorso, ma la bevanda era troppo calda, così finì per scottarsi lingua e palato.
« Urgh, » si lamentò, tirando fuori la lingua per farle prendere aria. « Mi shono shcottato la linhua. Ahua! » Chiamò, in soccorso.
Si guardò intorno, cercando un bicchiere da riempire con dell'acqua fresca per poter lenire il dolore. Non riuscendo a orientarsi ancora nella cucina di Arthur, però, finì per mettersi a fissare con ansia e aspettativa il padrone di casa perché lo aiutasse.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 6/12/2011, 00:52




:arthur:
A mangiare. Certo, era ovvio che Alfred avesse ancora fame e probabilmente anche a lui avrebbe fatto bene rifocillarsi un po'.
Sorrise, annuendo.
- Va bene, penso sia una buona idea. - rispose assaporando a sua volta il suo tea, a piccoli sorsi in modo da non...
Ecco!
L'espressione di Alfred per poco non gli strappò una risata oltremodo divertita: era così comico! Quasi non lo si sarebbe riconosciuto per l'eroico sceriffo del villaggio!
Rispondendo a quella richiesta disperata, Arthur si alzò, recuperò un bicchiere dalla credenza e glielo porse dopo averlo riempito dell'acqua fresca del rubinetto.
- Non sei cambiato nemmeno nell'essere precipitoso. - commentò mentre sul suo volto si dipingeva un'espressione insolitamente dolce, subito spazzata via da un senso di imbarazzo che lo fece voltare di spalle.
- Quando hai finito andiamo, ok? - fece per cambiare discorso.
 
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Masuko
view post Posted on 9/12/2011, 22:34




:alfred:
Lanciò un'occhiataccia ad Arthur, quando fece una smorfia che chiaramente indicava una risata trattenuta. Non era affatto divertente! Il suo palato era ustionato e se fossero stati accolti alla taverna avrebbe potuto mangiare una succulenta bistecca tanto quanto un piatto di verdure: non avrebbe comunque sentito la differenza.
Nonostante il fastidio, ringraziò comunque a mezza voce Arthur, che gli era venuto in aiuto con un bicchiere d'acqua che bevve in un sol sorso.
Rinfrescato dall'azione del liquido, si alzò in piedi.
« Non sono precipitoso! » Esclamò, assumendo un'espressione fiera. « Gli eroi non sono mai precipitosi! Calcolano alla perfezione tutte le loro possibilità, valutano i rischi e poi agiscono. Inoltre noi non abbiamo molto tempo. Cioè, sono sicuro che la tua barriera reggerà, ma non voglio che nessuno rischi la vita e non so se dormirò tranquillamente senza aver fatto un ultimo girò di perlustrazione, » spiegò velocemente, riprendendo fiato alla fine della tirata.
Arthur doveva capire l'importanza della loro missione. Certo, il mago gli aveva assicurato che tutti erano in salvo, ma controllare una volta in più non avrebbe fatto del male a nessuno. Ed era suo dovere assicurare che tutti, tutti, fossero al sicuro.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 12/12/2011, 00:20




:arthur:
Nonostante lo scetticismo e il velato imbarazzo, la serietà nell'atteggiamento di Alfred lo colpì: aveva affermato che prima di tutto veniva la salvezza dei concittadini, tutti i concittadini, e poi si sarebbe potuto riposare. Per qualche motivo, probabilmente del tutto arbitrario e dettato dalle sue memorie distorte, riteneva quell'atteggiamento così poco "da lui" da esserne stupito.
- Va bene. - rispose spalancando leggermente gli occhi, impressionato. - Possiamo fare tutti i giri di perlustrazione che vuoi. In ogni caso la barriera reggerà, te l'assicuro, a meno che non succeda qualcosa di male... a me. -
Non voleva allarmare inutilmente Alfred ma, visto che lo scudo protettivo si basava sulla sua energia, se questa fosse venuta meno ovviamente si sarebbe dissolto. Non che Arthur avesse intenzione di farsi ammazzare nell'immediato, ma non si poteva mai sapere cosa poteva celarsi dietro un'innocua bistecca alla taverna.
 
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Masuko
view post Posted on 17/12/2011, 14:13




:alfred:
« Vorrà dire che dovrò proteggere te per prima cosa, allora! » Esclamò, entusiasta.
Si alzò in piedi, sistemò la sedia sotto il tavolo e circondò con fare protettivo le spalle di Arthur, schiacciando contro il proprio fianco il corpo magro - scheletrico praticamente - dell'altro.
« Ecco, ora possiamo uscire e fare un giro del villaggio. Ovviamente tu non ti dovrai mai allontanare da me, » istruì, quasi contando sulle dita le fasi di protezione che aveva imparato. « Inoltre questa notte dormirò qui, se non è un problema ovviamente. Il divano andrà benissimo, suppongo. »
Soddisfatto del suo piano, si diresse verso l'uscita, trascinando Arthur con sé.
« Iniziamo col fare un giro dei dintorni, per poi avvicinarci via via al centro. »
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 19/12/2011, 23:20




:arthur:
La stretta improvvisa di Alfred un po' lo imbarazzò e un po' gli tolse il fiato: bene, a quanto pareva aveva appena guadagnato la precedenza su tutto il resto della popolazione del villaggio. Ne sorrise tra sè, senza malizia. Era certo di sapersi difendere in modo adeguato ma sapere di poter contare su qualcuno che lo avrebbe protetto aveva un nonsochè di gratificante, come se la sua presenza fosse veramente importante. Inoltre aveva appena ottenuto quello che poco prima non aveva osato chiedere, cioè che Alfred si fermasse da lui, anche se il gesto in sè non aveva nessun particolare significato se non una preoccupazione del tutto legittima, anche se abbastanza ingenua.
- Agli ordini, capitano! - esclamò con il tono velato di infantile entusiasmo nel ricordare quando giocavano ai soldati, da bambini, e Alfred lo trascinava allo stesso modo. - Ti starò attaccato come un francobollo, anche se non so se sul divano ci sarà abbastanza spazio. -
La seconda frase venne pronunciata con una certa malizia voluta, anche se Arthur lasciò subito cadere il discorso per aggiungere: - Fai pure strada, io ti seguo. -
 
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Masuko
view post Posted on 22/12/2011, 14:54




:alfred:
« Oh beh, se non c'è spazio per me sul divano vorrà dire che lo dovrai usare tu, » esclamò allegro, mentre scioglieva l'abbraccio con cui circondava le spalle di Arthur e gli prendeva una mano, in modo da potersi muovere con maggior comodità. « Tu sei più piccolo di me e ci starai alla perfezione. Io prenderò il tuo letto, che sono sicuro sarà abbastanza grande per il mio fisico da atleta. »
Stava ridendo con forza alla sola idea della possibile risposta di Arthur, quando si zittì all'improvviso. Un suono, legno sbattuto contro il terreno, attirò la sua attenzione.
Sempre portandosi dietro il mago, s'inoltrò in uno dei vicoli laterali che collegavano la periferia al centro, in un tortuoso incrocio di vie e viuzze. Lì, in un angolo, stava uno scatolone in pezzi, caduto in terra da una pila abbandonata dai proprietari delle case attigue. Guardandosi intorno, però, Alfred non vide nulla o nessuno che potesse aver causato quel rumore.
« Sarà stato un gatto, che dici? » Chiese, dubbioso, ad Arthur.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 26/12/2011, 16:36




:arthur:
Alla risposta di Alfred, che uccideva senza pietà ogni possibile idea maliziosa che si era formata nella sua mente, alzò gli occhi al cielo tentando di trovare le parole per ribattere senza fare la figura dello stupido.
Tuttavia ogni replica venne interrotta da un fracasso improvviso e si ritrovò trascinato da Alfred alla ricerca della fonte del rumore. La pila di scatoloni indicata dall'amico attirò la sua attenzione, anche se non sembravano esserci segni di qualcosa di anomalo.
- Non si è introdotto nulla nella barriera, lo avrei sentito. - assicurò, avvertendo nonostante tutto una sottile sensazione di disagio.
C'era qualcosa di strano nell'aria di quel posto, un senso di inquietudine la pervadeva, molto simile a quello che aveva avverito nel bosco prima dell'apparizione della creatura. Un'ipotesi si affacciò alla sua mente, ma gli apparve talmente assurda che ritenne inutile informarne Alfred: sarebbe servito solo ad allarmarlo inutilmente e comunque non aveva prove che supportassero quel pensiero.
- Sembra che non ci sia niente di strano, ma credo sia il caso di proseguire il controllo di questa zona. - propose mantenendosi volutamente sul vago.
 
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Masuko
view post Posted on 29/12/2011, 19:14




:alfred:
Lanciò un'occhiata apprensiva al cielo sulle loro teste, nero e opprimente, senza le magnifiche stelle che Alfred adorava passare la notte a osservare. Quindi tornò a studiare il vicolo, che si chiudeva sulla via come se fosse pronto a crollare.
Probabilmente era solo suggestionato dalla piega presa dagli eventi e dalla velocità con cui si erano susseguiti da che Arthur era tornato in città. Questo, unito al suo vago e indigesto terrore per qualsiasi ombra nell'oscurità, lo portarono a tentennare.
Infine, però, si costrinse a ricordare che era lo sceriffo della città, il protettore dei deboli e degli innocenti, quindi era compito suo proteggere il sonno dei cittadini.
« Sia, dunque! » Esclamò.
Inoltre non era solo, il che rendeva l'idea della perlustrazione molto più sopportabile. Arthur aveva provato di essere piuttosto forte - non che Alfred avesse necessariamente bisogno del suo aiuto - ergo poteva portarlo con sé. E poi, la mano calda di Arthur intrecciata alla sua era un conforto di cui aveva segretamente bisogno.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 30/12/2011, 20:21




:arthur:
Alfred gli sembrava piuttosto nervoso anche se faceva di tutto per mostrare un'incrollabile sicurezza di sè. Arthur era abbastanza certo che non ci fossero pericoli immediati, nonostante la strana sensazione di poco prima.
Proseguirono il controllo delle vie periferiche fino ad avvicinarsi progressivamente al centro ma non trovando segni di intromissioni nella barriera. Arthur potè finalmente tirare un sospiro di sollievo, tranquillizzato dall'idea di non dover affrontare e di non dover costringere nessuno ad affrontare un eventuale scontro. La mano di Alfred, ancora stretta nella sua come quando erano bambini e si lanciavano in spericolate esplorazioni, gli dava una sicurezza che non si sarebbe mai aspettato, tanto che, al termine del giro di ronda, fu lui stesso a proporre: - Sembra che non ci siano problemi. Allora rientriamo? -
 
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72 replies since 3/10/2011, 22:04   369 views
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