Ritorno a Summer Hill, capitolo 1

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YukiDelleran
view post Posted on 30/6/2011, 20:41




:arthur:
Le prime ombre della sera iniziavano ad allungarsi oltre la collina quando Arthur mosse i primi passi nelle strade del paese. Quanti anni erano che non metteva più piede in quel luogo? Aveva perso il conto. Eppure il paesaggio restava sempre lo stesso: le piccole case addossate le une alle altre, le strade di periferia piccole e poco frequentate, la piazza centrale su cui si affacciava la grande biblioteca, con la fontana da cui sgorgava acqua cristallina, la stessa acqua proveniente dalla fonte sacra al centro del bosco. E poi il bosco stesso, che si stendeva oltre le ultime abitazioni fino alla base della collina, ricco di storia e di magia. Era ancora lì e lì sarebbe rimasto, muto testimone dell'evolversi degli eventi e della follia degli uomini che ne rinnegavano la sacralità, calpestando le antiche tradizioni che da sempre erano linfa vitale per quelle terre.
Con un sospiro, Arthur represse il desiderio di tornare indietro e immergersi subito tra quelle fronde per lui più accoglienti della nuova casa che lo aspettava. Non poteva fare passi falsi, non ora, se voleva restare in quel luogo. Doveva fingere che l'unico motivo per cui era tornato al villaggio della sua infanzia era il lavoro nella biblioteca. A vederlo da fuori nessuno avrebbe immaginato che proprio lì si trovasse la maggior raccolta di scritti del Paese ed Arthur si riteneva orgoglioso di essere stato ammesso tra quelli che li custodivano anche perchè, in quel modo, avrebbe potuto consultare testi ormai considerati proibiti senza destare sospetti. Anche se ogni "pratica" era stata proibita e quelli come lui dovevano vivere nella clandestinità, il solo fatto di essere riuscito a rimettere piede nelle Terre dell'Estate lo faceva sentire come rinato.
Svoltando l'angolo della via principale, finalmente giunse alla piazze centrale ancora movimentata da avventori che si dirigevano verso le taverne per una cena frugale o lavoratori che si affrettavano a tornare verso casa. Forse anche lui avrebbe fatto meglio a rimandare la visita alla biblioteca in favore di qualcosa da mangiare, come il suo stomaco gli stava suggerendo da un po'.
 
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Masuko
view post Posted on 30/6/2011, 22:01




:alfred:
C'era una cosa che non aveva mai tenuto in considerazione, quando aveva deciso di intraprendere la via della giustizia, ed era la noia. Insomma, il suo sarebbe dovuto essere un lavoro eccitante! Con tutti i criminali che giravano a piede libero per il Paese, di sicuro un uomo della legge come lui non avrebbe mai smesso di lavorare! Era questo il futuro radioso che si era sempre immaginato, fin da piccolo, fin da quando suo nonno se lo faceva sedere sulle ginocchia e lo faceva giocare con la sua spilla dorata a forma di stella.
Ora Alfred aveva la sua spilla dorata e ogni tanto andava a far visita alla tomba del nonno, per raccontargli le sue favolose avventure (anche se non si tratteneva mai troppo perché il cimitero era un luogo un po' lugubre. Sì, anche in pieno giorno col sole a picco! Chi non lo sa che i cimiteri sono luoghi lugubri?!), ed era anche diventato il più giovane sceriffo di tutte le Terre dell'Estate. Però, in quel momento, si annoiava, uffa!
Emise qualche sbuffo con le labbra, facendo girare sul tavolo una penna, ma quando si voltò a fissare la porta d'entrata, ancora nessuno era corso a cercare il suo aiuto. Sapeva che con la sua favolosa presenza, il Paese godeva di una pace salda e duratura, ma lui aveva bisogno di un po' d'azione!
Alla fine, però, dovette arrendersi e quando arrivò un suo subalterno, gli batté una mano sulla schiena con fare consolatorio.
- Sarà una notte tranquilla, - annunciò, uscendo. Chissà perché, però, il suo collega ne sembrò rallegrato.
Non che a lui piacesse quando succedeva qualcosa di male: solo, aveva bisogno di un po' di movimento!
Si diresse verso la piazza centrale, con l'idea di salutare qualche amico, quando lo vide.
Alfred aggrottò lo sguardo, scrutando la figurina che aveva davanti e trovandola vagamente familiare. E anche vagamente minacciosa.
Che fosse qualcuno in procinto di compiere un crimine?
- Ehi tu! - disse, slanciandosi in avanti e posando una mano sulla spalla scheletrica dell'uomo.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 30/6/2011, 22:29




:arthur:
Quando sentì una mano calare improvvisamente sulla sua spalla, Arthur sobbalzò preso alla sprovvista e si voltò di scatto. Non avrebbe dovuto reagire così, quel comportamento poteva sottolineare chiaramente che avesse qualcosa da nascondere, quando non avrebbe dovuto essere così agli occhi del resto del mondo.
- Eh? Chi sei? Che vuoi? - chiese non proprio gentilmente recuperando l'espressione scocciata con cui era solito allontanare i seccatori.
Quando però mise a fuoco il volto del giovanotto che stava richiamando la sua attenzione, rimase per un attimo perplesso: quella fisionomia non gli era del tutto nuova e da un cassettino della memoria emerse un ricordo di tanto tempo prima incastonato proprio in quel paesaggio. Possibile che fosse lui? No, di certo stava volando troppo con la fantasia...
 
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Masuko
view post Posted on 30/6/2011, 22:40




:alfred:
Non poteva arrestarlo, vero?
Non che avesse fatto qualcosa di sbagliato, a parte il comportarsi con aria circospetta e un po' troppo tesa.
- Sono lo sceriffo del Paese, - si presentò, gonfiando il petto e assumendo un'espressione fiera. - Alfred F. Jones! - quindi si avvicinò al sospettato e lo scrutò fisso negli occhi. - Tu devi essere nuovo, non mi sembra di averti mai visto prima d'ora. E io mi ricordo il viso di tutti quelli che incontro! -
Non era propriamente vero, ma faceva scena e aveva sempre desiderato dirlo ad alta voce. Quante volte aveva provato, allo specchio, qualche battuta intimidatoria per mettere con le spalle al muro un criminale?
Comunque Alfred aveva un'ottima memoria, sapeva citare tutti i dettagli del primo caso che aveva risolto, al fianco di suo nonno, quindi quella non era una vera e propria menzogna, anche perché un eroe del suo calibro non mentiva mai.
Comunque, guardando bene quegli occhi verdi... Non erano del tutto sconosciuti. La sensazione di familiarità con quella persona tornò a farsi viva prepotentemente.
- Sicuro che non ci siamo già incontrati? - domandò, genuinamente curioso.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 30/6/2011, 23:16




:arthur:
Lo sceriffo del paese. Oh, fantastico, proprio l'ideale per qualcuno che non voleva farsi notare. Eppure quello sguardo cristallino continuava a riportargli alla memoria l'antico ricordo. Poi giunse il nome e quello che era un sospetto per Arthur diventò una realtà: Alfred, il vicino di casa di un paio d'anni più givane con cui giocava sempre da piccolo, la persona più importante nella sua vita di bambino nonchè la causa indiretta della partenza precipitosa sua e della sua famiglia. Quando lo realizzò il suo sguardo s'illuminò di comprensione, anche e nei suoi ricordi non figuravano nè le lenti che celavano gli occhi del ragazzo, nè la sfacciataggine con cui gli si era rivolto. Da piccolo era tanto tenero!
Di nuovo però dovette tentare di trattenere il suo primo impulso, che gli suggeriva quantomeno di stringere calorosamente la mano all'amico ritrovato. Alfred lo aveva visto fare quella cosa, era pericoloso che proprio lui lo riconoscesse.
- E' la prima volta che metto piede a Summer Hill. - mentì quindi. - Sono stato assunto come nuovo impiegato alla biblioteca. Cosa posso fare per lo sceriffo? -
Se si fosse mostrato cordiale e innocuo forse l'avrebbe lasciato in pace.
 
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Masuko
view post Posted on 30/6/2011, 23:34




:alfred:
Eppure era convinto di averlo già visto da qualche parte. Mah, forse somigliava solo a qualcun altro, chi lo sa.
- La biblioteca? - domandò, mentre inconsciamente lanciava uno sguardo all'edificio. - Non mi avevano avvertito che sarebbe arrivato qualcuno di nuovo! -
L'ultima volta che era stato in biblioteca era per prendere l'ultimo libro uscito del suo scrittore di avventure preferito e, uh, forse avrebbe dovuto portarlo indietro.
Si grattò la nuca, osservando meglio il giovane uomo, i suoi abiti, i suoi occhi.
- Quindi non sei qui per fare qualcosa di male, - decretò infine, con una risata. - E io che ti avevo preso per un qualche tipo di malintenzionato! Ahah, comunque dove abiterai... Non mi hai detto come ti chiami! - esclamò, fissando l'altro con uno sguardo interrogativo.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 1/7/2011, 17:08




:arthur:
- Non sono un malintenzionato! - esclamò Arthur con fin troppa enfasi.
Non stava facendo niente di male, in realtà non aveva mai fatto qualcosa di male, ma la consapevolezza di essere in qualche modo fuorilegge lo faceva stare fin troppo sul chi vive. Accidenti agli ingnoranti ingrati che avevano bandito le arti dimenticando convenientemente quanto dovevano a chi le praticava!
- Abiterò in periferia, verso il bosco. - continuò recuperando una parvenza di calma.
Aveva scelto quella collocazione appositamente per avere la possibilità di accedere al bosco sacro senza dare troppo nell'occhio. Chissà se le creature che lo abitavano si ricordavano ancora di lui?
- E mi chiamo Arthur... ehm... Kirkland. -
Anche volendo non avrebbe potuto mentire sul suo nome: avrebbe lavorato in un esercizio pubblico, una bugia del genere sarebbe durata al massimo mezza giornata. Sperò ardentemente che Alfred non ricordasse il cognome del suo piccolo amico.
 
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Masuko
view post Posted on 1/7/2011, 20:11




:alfred:
- Non lo sei, - annuì con se stesso. - Non ancora almeno. Oh, e non pensare di diventarlo! - lo minacciò, puntandogli contro un dito.
Quindi rise, scrollando le spalle come se ciò che aveva appena detto non avesse troppa importanza, sebbene per lui fosse il contrario: insomma, era un eroe della giustizia!
Inclinò il capo, cercando di pensare quale abitazione avesse potuto prendere il giovane uomo, gli sembrava una persona amante della solitudine, magari gli piaceva stare a contatto con la natura.
- Non male come scelta, - approvò. - Ma ti conviene stare attento al bosco, si dice che ci siano i fantasmi! - esclamò, abbassando la voce come se stesse confidando un terribile e spaventoso segreto all'amico più intimo.
Amico più intimo.
Alfred sgranò gli occhi, quando udì il nome dell'uomo.
- Arthur! - esclamò, circondando con le mani le braccia del giovane e sporgendosi avanti. - Arthur Kirkland, sul serio? Io sono Alfred! Al! Non ti ricordi di me? - lui si ricordava perfettamente di Arthur - e infatti gli sembrava che quegli occhi fossero familiari -, il suo migliore amico quand'era piccolo e che era scappato con la famiglia, abbandonandolo.
- Ti ricordi di me? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 1/7/2011, 21:06




:arthur:
Le reazioni di Arthur a quelle risposte così spontanee furono diverse: quando si vide puntare contro il dito, per poco non saltò indiero, assencondando l'istinto difensivo, alla risate che ne seguì assunse un'espressione perplessa, così come lo scetticismo si fece sempre più strada in lui alla menzione dei fantasmi. Meglio, se Alfred era un fifone non avrebbe corso il rischio che lo seguisse.
Fu l'ultima esclamazione a metterlo in agitazione: l'aveva riconosciuto! Oh, no, e ora cosa avrebbe potuto dire per giustificare la menzogna di poco prima?
- I-io credo che ti stia sbagliando... - annaspò a disagio. - Forse è un caso di omonimia. -
Cielo, non avrebbe convinto nemmeno un bambino. Era davvero una frana quando si trattava di inventare quel genere di storie.
 
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Masuko
view post Posted on 1/7/2011, 21:19




:alfred:
Spalancò ancora di più gli occhi, se possibile, osservando più attentamente l'Arthur che si trovava di fronte e sovrapponendolo alla figurina del suo amico che aveva trovato scavando forsennatamente nella memoria.
Gli occhi, ne era certo, erano gli stessi. Anche i capelli coincidevano, dello stesso colore e col vizio di non avere una forma precisa. Se poi pensava ad Arthur cresciuto, gli avrebbe dato quella fisionomia sottile, che sembrava quasi gracile. Ma un dettaglio lo faceva essere sicuro.
- No, no, sei proprio tu! Non potrei mai dimenticare queste, - e dicendolo posò l'indice sulle sopracciglia enormi dell'uomo.
- Ma forse è passato così tanto tempo che... Non ti ricordi di me? - assunse un'espressione afflitta. Evidentemente solo per lui quell'amicizia era stata così importante e l'abbandono subito tanto doloroso.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 1/7/2011, 21:41




:arthur:
Un sospiro gli sfuggì dalle labbra quando si rese conto che non c'era niente che potesse fare e, soprattutto, che non soppportava la vista di quell'espressione afflitta. Dopotutto Alfred era stato molto importante per lui e aveva sofferto molto per averlo abbandonato in quel modo. Forse poteva dargli una chance, poteva provare a fidarsi un poco di lui anche se faceva certamente parte di quelli che gli davano la caccia.
Rilassò l'espressione severa e accennò un piccolo sorriso.
- Scherzetto. Volevo vedere se mi riconoscevi e devo dire che sei un po' lento. - lo punzecchiò. - E' un piacere rivederti, Al. Hai fatto carriera, eh? -
 
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Masuko
view post Posted on 1/7/2011, 21:58




:alfred:
Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per ciò che Arthur gli aveva appena rivelato. Quindi rise, un po' nervosamente, scaricando la tensione.
E infine si lanciò addosso all'uomo come se entrambi avessero avuto ancora sei anni, stringendolo tra le braccia con forza - un po' troppa forse. Quando, però, si rese conto di ciò che stava facendo e delle implicazioni delle sue azioni, arrossì, allontanandolo da sé.
- Ah, ciao Arthur... - borbottò, piuttosto stupidamente e a disagio. - Già, ho fatto carriera, - rise nuovamente.
Poi prese fiato e il dolore per l'abbandono lo colpì come una mazzata in pieno stomaco. Nonostante tutto sorrise e colpì con un pugno un braccio di Arthur.
- Che fine hai fatto, si può sapere? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 1/7/2011, 22:25




:arthur:
Arthur rimase immobile e leggermente shockato da quell'abbraccio improvviso che lo fece arrossire involontariamente, così come rimase a fissarlo ad occhi sgranati quando lo allontanò così bruscamente.
- Sono contento per t... ahi! -
Neanche il tempo di finire la frase che si trovò con un braccio dolorante e una domanda spinosa a cui rispondere. Non aveva messo in conto di ritrovare qualcuno, specialmente quel qualcuno, quindi non aveva nessuna storia pronta da raccontare, solo l'amara verità. Anzi, una parte, perchè l'intera verità lo avrebbe condannato.
- Mi... mi dispiace di essermene andato in quel modo. - inizò mentre un velo dell'antico dolore scendeva sul suo sguardo. - Siamo dovuti partire in fretta e furia senza salutare nessuno. Posso dirti solo che ne andava della nostra incolumità e che è stata solo colpa mia. -
Abbassò il capo, sentendosi di nuovo colpevole per la sua ingenua leggerezza, che aveva messo tutti in pericolo.
 
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Masuko
view post Posted on 2/7/2011, 14:07




:alfred:
- Oh... -
Non seppe trovare parole per dire altro. Era come se qualcosa gli sfuggisse, però. Magari era il suo istinto di sceriffo che lo stava mettendo all'erta, eppure era convinto che Arthur non gli stesse raccontando tutta la verità. Beh, che gli aveva sempre taciuto qualcosa lo sapeva fin da quando erano piccoli e lui aveva trovato Arthur nel bosco, quel giorno... Peccato che fosse passato così tanto tempo e che non ricordasse esattamente. Però Arthur gli aveva assicurato che non sarebbe mai andato nel bosco senza di lui, quindi gli aveva mentito!
Ah, se solo avesse ricordato meglio...
- Beh, comunque sei tornato, ora! E come bibliotecario, eh? Sei sempre stato un tipo strano, una specie di vecchietto nel corpo di un bambino! - rise.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 2/7/2011, 21:15




:arthur:
Arthur ricordava perfettamente quello che era successo quel giorno, ricordava di essere andato nella radura al centro del bosco contravvenendo al divieto dei suoi genitori solo per mettere alla prova le proprie capacità, e ricordava di essere stato sorpreso da Alfred con la sfera luminosa tra le mani.
Poteva vedere come se fossero passati solo pochi giorni e non anni, gli occhi sgranati del vecchio amico, mentre lo fissavano curiosi e un po' spaventati, in cerca di una spiegazione plausibile, quando di spiegazioni in realtà non ce n'erano.
Se solo non avesse fatto quella sciocchezza, se solo non avesse disobbedito, non sarebbero stati scoperti e non sarebbero dovuti scappare.
Ma ormai quello che era fatto era fatto, non si poteva tornare indietro.
- Ehi! Il fatto che io fossi diligente e studioso non significa che fossi vecchio! - protestò tentando di arginare i ricordi. - Altrimenti a te sarebbe applicabile il discorso opposto, un adulto grande e grosso che si comporta come un ragazzino. -
Come sarebbe stato bello poter scherzare di nuovo come ai vecchi tempi...
 
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49 replies since 30/6/2011, 20:41   257 views
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