Un'altra serata insieme, Capitolo 3

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YukiDelleran
view post Posted on 15/8/2011, 22:04




:arthur:
Lasciata la biblioteca e archiviata la brutta avventura nel sotterraneo, Arthur fece strada ad Alfred attraverso il paese alla volta della propria abitazione. La casa che aveva scelto non era quella in cui aveva abitato precedentemente, un po' perchè era adatta ad una famiglia e lui, da solo, non avrebbe potuto permettersela, un po' perchè, a causa della crescita del paese, non si trovava più in periferia ma circondata da altre abitazioni. La scelta era caduta invece su una residenza molto più piccola, al margine estremo dell'abitato e dal lato che si protendeva verso il bosco. Piccole pietre grigie squadrate ricoprivano la facciata e il padone di casa precedente aveva lasciato due graziosi cespugli di roselline selvatiche ai lati della porta d'ingresso.
Mentre si avvicinavano Arthur tentò di fare mente locale sul fatto se avesse lasciato o meno qualcosa di compromettente in vista, ma non ne aveva l'impressione. Certo, non c'era molto ordine visto che non aveva ancora avuto il tempo di sistemare, ma i suoi "strumenti" erano stati i primi ad essere occultati e i libri con cui aveva riempito gli scaffali erano innocui.
- Eccoci arrivati. - annunciò aprendo la porta. - Non è una reggia ed è ancora in disordine ma... prego. -
Sorrise e fece strada ad Alfred nell'ingresso.
 
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Masuko
view post Posted on 17/8/2011, 12:28




:alfred:
Alfred osservò con crescente apprensione il loro avvicinarsi al bosco. Sembrava quasi che la casa stessa fosse parte della vegetazione oscura che iniziava poche braccia oltre il giardino. Di dimensioni modeste, Alfred pensò immediatamente che quel posto era perfettamente adatto ad Arthur, sebbene emanasse qualcosa di strano, che gli lasciava una sensazione particolare addosso che, però, non era in grado di decifrare.
- Uhm, abiti piuttosto vicino al bosco... - Notò, sperando di suonare il più casuale possibile, mentre si avvicinavano alla porta d'ingresso.
Ringraziò con un cenno del capo Arthur, quando ricevette l'invito ad entrare, continuando però a guardare fuori dalla porta e all'interno della casa con fare circospetto.
- Sicuro che non ti diano noia i rumori del bosco? Degli animali? Dei... Ehm, mostri? - Domandò, più cauto del solito.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 18/8/2011, 00:01




:arthur:
-I rumori del bosco non sono per niente fastidiosi, anzi. Sanno essere rassicuranti e conciliano il riposo, mi fanno capire che non sono solo. -
Era vero, la vicinanza degli alberi, degli animali, degli spiriti il cui potere pulsava ancora tra quelle fronde lo faceva sentire più al sicuro che in qualunque altro luogo.
- Mostri? - scoppiò a ridere divertito. - Non ci sono mostri nel bosco! Non più che nei sotterranei della biblioteca, almeno! -
Avanzando nel piccolo soggiorno, mostrò ad Alfred dove sedersi e iniziò ad indaffararsi in cucina.
- Ho delle uova, dell'insalata, del bacon, delle patate, del formaggio, mmm... Che ne dici di un tortino di patate? -
Sua madre lo preparava spesso e Arthur ricordava, più o meno, la ricetta. Avrebbe potuto tentare di riprodurlo.
 
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Masuko
view post Posted on 18/8/2011, 18:58




:alfred:
- N-nella biblioteca c'erano mostri! - Affermò, convinto. - Solo che la mia eroica presenza li ha spaventati! Dovresti ringraziarmi per aver evitato che ti mangiassero! Chissà dopo quando tempo avrebbero trovato le tue ossa! -
Forse, però, la luce febbrile nei suoi occhi non faceva bene all'atmosfera che avrebbe voluto creare attorno a sé.
- Comunque, se a te piace... - Disse, guardandosi intorno. - Non è male, dai. Un po' piccola, ma credo adatta a te. Sicuramente è vecchia come te! - Rise, battendo un colpo sulla spalla di Arthur e seguendolo in cucina.
Alla idea proposta da Arthur, Alfred sentì praticamente l'acquolina in bocca. Tutta l'azione del pomeriggio gli aveva fatto decisamente venir fame.
- Fantastico! - Esclamò, sedendosi di slancio su una sedia e osservando con aspettativa Arthur.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 19/8/2011, 10:37




:arthur:
Gettò un'occhiata scettica ad Alfred ma evitò di commentare ricordando come, anche da piccolo, l'amico fosse facimente impressionabile riguardo "mostri" e creature del genere non meglio identificate, nonostante sostenesse a gran voce di essere "un eroe". Evitò di commentare anche la parola "vecchio", ma solo perchè la "gentile" pacca sulle spalle gli tolse il fiato.
Vedendo Alfred osservarlo in quel modo, capì che era il caso di mettersi al lavoro, se volevano cenare entro quella sera. Tutto quello che doveva fare ora era ricordare la ricetta di sua madre. Dunque, se era un tortino di patate, di certo servivano le patate... Si concentrò per ricordare i gesti che non aveva mai osservato con particolare interesse: bisognava cuocere le patate... nell'aqua... e poi... ah, sì, schiacciarle e aggiungere le uova. Ma prima di tutto...
- Al, che ne dici di darmi una mano e pelare le patate mentre io rompo le uova? - chiese.
Di solito non avrebbe mai chiesto l'aiuto di un ospite, ma l'idea di Alfred che rimaneva a fissarlo lo agitava.
 
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Masuko
view post Posted on 19/8/2011, 20:35




:alfred:
Alfred era una persona abituata ad essere servito, soprattutto quando si trovava in casa d'altri. Anche sua madre, per quanto brontolasse in continuazione, adorava viziarlo. Alla fine ci si era abituato, per questo i primi tempi era stato difficile vivere da solo, anche se l'accademia gli aveva insegnato le basi della cucina.
- Pelare le patate? Sono tornato all'accademia? - Domandò allora, ridendo forte, ma alzandosi comunque dalla sedia e recuperando le patate.
Portò il sacco con i tuberi sul tavolo e prese uno sbucciapatate, quindi si sedette nuovamente con un sospiro e si mise all'opera.
- Quante te ne servono per questo tuo tortino? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 20/8/2011, 00:48




:arthur:
Si stava concentrando con tutto sè stesso per rompere le uova in una terrina senza spargere albume ovunque, quano la risata di Alfred lo fece sussultare e di conseguenza mezzo guscio gli sfuggì di mano finendo dritto dritto nel composto.
- Damn! - masticò tra i denti mentre si voltava verso l'amico. - Se non ricordo male la mamma ne usava circa un chilo, penso che bastino quattro o cinque se scegli quelle più grosse. -
Ripescati i frammenti di guscio, ruppe un altro uovo poi preparò l'acqua in cui avrebbe bollito le patate.
- Poi le schiacciamo, - spiegò anche per fare un riepilogo mentale per sè stesso. - le mescoliamo con le uova e le mettiamo a strati in una teglia con il formaggio e il bacon. Mmm, forse il formaggio va anche nell'impasto. Non ne sono certo, tu che dici? -
Era assai poco professionale chiedere il parere dell'ospite su una ricetta che aveva proposto di sua iniziativa, ma anche sua madre diceva sempre che era tanto bravo con i filtri quanto distratto e disastroso in cucina. Come fosse possibile, nessuno lo aveva mai capito.
 
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Masuko
view post Posted on 21/8/2011, 20:25




:alfred:
Alfred si affrettò ad eseguire l'ordine e recuperò le patate più grosse, pescandole alla rinfusa dal sacco e facendone cadere a terra anche un paio.
Si chinò a riprenderle e quando si alzò trovò un'espressione un po' troppo pensierosa sul volto di Arthur. Sapeva quello che stava facendo, vero?
- Sei sicuro di conoscere la ricetta? - Domandò, con una risata, seriamente divertito dal fatto che la cena fosse messa nelle sue mani. Se avesse potuto lui si sarebbe nutrito di carne e avrebbe cenato per metà delle sue serate al pub.
- Fai tanti strati, - suggerì, non sapendo bene come funzionassero certe cose. La cena più difficile che si era cucinato era stata una pasta con tutto il contenuto del suo frigo dentro. E le torte, ma, beh, le torte gli venivano naturalmente bene. - Come un pasticcio, hai presente no? Uno strato di patate, uno di formaggio, uno di bacon e via così. Non dovrebbe essere male! -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 21/8/2011, 21:37




:arthur:
Era piuttosto perplesso dal suggerimento di Alfred, ma non ricordando come procedesse esattamente sua madre, gli sembrò una discreta idea seguirlo. Dopotutto Alfred viveva da solo, no? Doveva aver per forza imparato a preparare qualcosa oltre le sue inquietanti torte.
- Ok, vada per gli strati. - acconsentì mentre ripescava uno per uno i frammenti di guscio d'uovo con meticolosa attenzione. - In ogni caso non ci succederà niente. La probabilità che mescolando ingredienti commestibili ne esca qualcosa di tossico è estremamente bassa. Mi chiedo per quale motivo mia madre si preoccupasse tanto in proposito, quando cucinavo io. In fondo non ho mai avvelenato nessuno! -
Non sapeva esattamente perchè stesse raccontando queste cose ad Alfred, forse era solo una bizzarra voglia di fare conversazione.
Prese le patate sbucciate dall'amico, le tagliò a cubetti e le lasciò poi cadere nell'acqua. Ancora preoccupato per i gusci d'uovo e per l'ordine degli strati, finì per lanciare con troppa foga l'ultima e schizzarsi braccio e mano d'acqua bollente.
- Fuck! - esclamò ritirando la mano di scatto e stringendosela istintivamente al petto.
 
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Masuko
view post Posted on 21/8/2011, 22:47




:alfred:
- Ahahaha! Parli come una specie di scienziato! Un amico, quando aveva tentato di impartirmi lezioni di cucina, come se ne avessi bisogno, mi ha detto che cucinare è un'arte e che le dosi sono solo indicative. O qualcosa del genere, insomma... Quindi non ti preoccupare, ci faremo una cena fantastica! - Esclamò.
Cucinare con l'amico lo metteva di buon umore, chissà perché. In realtà era da quando aveva ritrovato Arthur che Alfred era più allegro del solito. Normalmente rideva per qualsiasi cosa, ma ora gli sembrava quasi che una parte di lui, che era stata pesante fino a quel momento, si fosse finalmente svuotata e ora volasse leggera da qualche parte. Non sapeva bene come spiegare tutto quello e addusse la sensazione alla felicità di sapere che Arthur stava bene.
Quando udì il lamento di Arthur, scattò in piedi e, ignorando la sedia caduta a terra, si tirò addosso l'amico, premendolo contro il proprio petto. Da oltre la sua spalla, allungò il collo per vedere cosa fosse successo.
- Tutto apposto? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 21/8/2011, 23:37




:arthur:
Il fracasso della sedia caduta stava per farlo voltare di scatto, quando sentì le braccia di Alfred stringerlo e, di propria iniziativa, il suo volto andò in fiamme.
- Ah... sì. Sì, sì, sto bene! Sto benissimo! Solo una sciocca scottatura! - esclamò agitando le mani davanti a sè e sperando che Alfred lo lasciasse andare.
Perchè ogni volta che gli si avvicinava andava nel panico? Forse perchè aveva ancora troppo chiaro in mente l'incidente accaduto in biblioteca. Ma si trattava solo di un incidente, appunto, non aveva motivo di farne un dramma. ... Giusto?
In ogni caso non poteva certo rimanere lì appoggiato ad Alfred tutta la sera. Avevano una cena da preparare!
- Basterà raffreddarla un po' sotto l'acqua, passerà subito. - lo rassicurò accennando a sciogliersi dalla sua stretta tentando di essere sufficientemente discreto da non offendere l'amico.
 
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Masuko
view post Posted on 22/8/2011, 13:10




:alfred:
Che aveva da essere così agitato? Si chiese Alfred, mentre lasciava la presa e si allontanava di un passo con cautela. Non ricordava di aver mai visto Arthur muovere le mani tanto freneticamente ed era sinceramente buffo. Per non parlare di come i suoi occhi brillavano in contrasto con le guance rosse. Così car-... Buffo! Decisamente buffo!
- Non hai un unguento contro le ustioni? Se è una ferita seria rischi che ti vengano fuori le bolle e poi come farai a sfogliare i tuoi libri, con le dita enormi che ti ritroverai? -
Prese la mano ferita di Arthur tra le sue e controllò coi suoi occhi la bruciatura.
- Sembra superficiale, comunque, - disse, esperto. Aveva imparato da tempo a curare le proprie ferite, soprattutto quelle dovute alle cadute o alla sua smania di fare troppe cose contemporaneamente.
 
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YukiDelleran
view post Posted on 22/8/2011, 22:55




:arthur:
Rimase con gli occhi incollati al pavimento trovando particolarmente interessante una piastrella con un'elaborata venatura nel legno, mentre Alfred parlava e successivamente gli prendeva la mano per verificare eventuali danni seri.
- Oh, non ti preoccupare! - esclamò poi. - Te l'avevo detto che era una sciocchezza, non serve nessun unguento. -
Sfilò la mano dalle sue e la mise sotto il getto d'acqua fredda che calmò rapidamente il bruciore. Quello della scottatura almeno, quello delle guance invece non accennava a diminuire.
Forse stava covando un'influenza, forse nel sotterraneo aveva preso freddo, o la troppa umidità gli aveva fatto male.
Perso nei suoi pensieri, non si accorse che l'acqua in ebollizione, con tanto di schiuma bianca dovuta all'amido delle patate, era cresciuta al punto da stare per uscire dalla pentola.
 
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Masuko
view post Posted on 24/8/2011, 11:40




:alfred:
Scettico, alzò un sopracciglio.
- Se lo dici tu... -
Posò un dito sulle guance di Arthur e rise quando, togliendolo, rimase una macchia bianca in mezzo a quella distesa di rosso.
- Sei davvero buffo, di quel colore! - Affermò, evitando di aggiungere qualsiasi nota riguardante la bellezza dei suoi occhi, mentre alle sue orecchie arrivò il suono gorgogliante dell'acqua.
D'istinto alzò il coperchio, evitando che la schiuma trasbordasse, ma quando il suo intervento non bastò, spense la fiamma sotto la pentola.
- Dici che siano pronte? - Chiese, scrutando all'interno dell'acqua e tentando di scorgere le patate posate sul fondo. - Quanto devono cuocere? -
 
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YukiDelleran
view post Posted on 24/8/2011, 22:34




:arthur:
Il gesto di Alfred lo lasciò immobile a fissarlo con gli occhi spalancati senza riuscire ad elaborare uno straccio di risposta decente, che fosse una semplice battuta o altro, che lo togliesse dall'imbarazzo. Si sentiva sempre più agitato ma senza riuscire a trovare una spiegazione plausibile, inoltre la troppa vicinanza dell'amico gli riportava in continuazione alla mente quello che era successo nella biblioteca.
- Quello che è successo in biblioteca, rimane in biblioteca. - tentava di convincersi, ma evidentemente il suo cervello non era d'accordo.
Lo spostamento di attenzione di Alfred fu provvidenziale, perchè gli permise di non soffermarsi ulteriormente su quei pensieri deleteri.
- Sì, penso che lo siano. - rispose prendendo una forchetta e saggiando la consistenza delle patate.
Erano morbide, quindi dovevano essere pronte. Le pescò una ad una dalla pentola e le mise in una terrina. Ora andavano solo schiacciate e mescolate alle uova.
 
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48 replies since 15/8/2011, 22:04   247 views
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