Il richiamo della magia, Capitolo 4

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Yuki Delleran
view post Posted on 4/10/2011, 22:27 by: Yuki Delleran




:arthur:
La sera precedente non era riuscito nel suo intento, alla fine. Era troppo nervoso, troppo su di giri per rilassarsi nel modo migliore e riuscire ad entrare in sintonia con gli spiriti del bosco. Aveva visto le fate, questo sì, e con suo immenso piacere questo lo avevano riaccolto tra loro come se non fosse passato neanche un giorno: del resto era cosa nota che per esseri immortali come loro il tempo avesse ben poco significato.
Quella sera invece si era messo d'impegno e aveva portato con sè tutto l'occorrente per una meditazione come si deve. Aveva un gran bisogno di sentire le energie della Terra, in modo che lo aiutassero a ristabilire il suo equilibrio interiore. Per questo, una volta raggiunta la radura al centro del bosco, aveva tracciato un cerchio sul terreno e sistemato le ciotole con i quattro elementi nei punti cardinali in modo che convogliassero le energie nel giusto ordine: una ciotola d'acqua, una candela per il fuoco, sabbia per la terra e incenso per l'aria. Terminata l'operazione si era seduto al centro a gambe incrociate e aveva chiuso gli occhi.
Più si lasciava andare, più liberava i suoi sensi, più si sentiva leggero e in pace con il mondo e con l'universo intero. Ad un certo punto aprì gli occhi e si rese conto di essere sdraiato con la schiena a contatto col suolo e che mille luci fatate volteggiavano sopra di lui: era uno spettacolo commovente che gli ricordò quello a cui aveva assistito tanti anni prima, appena prima della fuga dal villaggio, e istintivamente sollevò le mani da cui si sprigionarono magici bagliori azzurrini. Sentiva le energie naturali fluire dalla terra dentro di lui, attraverso la pelle, e pervadere i muscoli e tutti i sensi. L'euforia stava prendendo piede e ben presto si trovò di nuovo in piedi, circondato dalle creature fatate e da mille luci danzanti, parti delle quali create proprio da lui. Tutto era perfetto, assolutamente perfetto...
Ma bastò un mormorio a spezzare l'incanto.
Arthur si voltò di scatto, inciampando e rovesciando la ciotola dell'acqua. Le luci attorno a lui scomparvero, così come le creature spaventate, e si trovò a fissare gli occhi azzurri di Alfred.
Per un attimo tentò di convincersi che fosse un sogno, un incredibile deja vu, non poteva essere successo di nuovo, ma il gelo che sentiva scendere su di sè era dannatamente reale. Indietreggiò di alcuni passi, tremando leggermente e articolando appena il nome dell'amico, shockato da tutte le conseguenze a cui quel fatale incontro avrebbe potuto portare.
 
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