Una soluzione per ogni male?, Capitolo 6

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Masuko
view post Posted on 16/3/2012, 20:58




:alfred:
Era strana la sensazione che provava, ogni volta che entrava alla stazione di polizia. Si sentiva a casa, molto più a casa che nella sua abitazione. Una sensazione di familiarità lo pervadeva e Alfred non aveva idea se dipendesse dal fatto che aveva passato tutta la sua infanzia - dopo che Arthur se n'era andato - lì dentro, sempre appresso a suo nonno; oppure se dipendesse dal fatto che passava più tempo lì che a casa sua.
Non era nemmeno un brutto posto, tutto sommato. Vi erano alcune scrivanie occupate dai suoi subordinati e lui aveva addirittura un ufficio proprio. Stava per indicarlo ad Arthur, orgoglioso della sua carriera, quando si ricordò che non erano lì per un giro turistico.
« Le celle sono di qua, » disse, depresso e contro voglia.
S'inoltrò in un corridoio che partiva nell'angolo più a nord-ovest dell'edificio. Le prigioni erano un piano sotto dove lavoravano loro, controllate da una guardia a rotazione ventiquattrore su ventiquattro.
Arrivati alla porta che conduceva al piano inferiore, si voltò verso Mathias e gli fece un cenno del capo. Il biondo lo guardò riconoscente, nascondendo uno sbadiglio dietro una mano, e se ne andò, probabilmente desideroso di una meritata dormita.
Alfred salutò la guardia alla porta e avanzò verso le celle.
« Ehm, » borbottò, voltandosi verso Arthur che, fino a quel momento, l'aveva seguito tranquillo. « Puoi... Puoi stare qui... »
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 19/3/2012, 00:31




:arthur:
Entrando nella stazione di polizia, al contrario di Alfred che appariva, ovviamente e giustamente, a suo agio, si sentì improvvisamente oppresso dal peso di "qualcosa" che gli impedì di guardarsi attorno per esaminare l'ambiente in cui si trovava. Probabilmente era la consapevolezza di essere arrivato alla fine e che da lì in poi non esistevano più certezze.
Si limitò a seguire Alfred al piano inferiore e ad attraversare il corridoio delle celle in silenzio. Non diede segno di aver notato nè il collega che si allontanava nè la guardia all'ingresso. Solo la voce dell'amico lo riscosse da quella sorta di torpore.
Fissò prima le sbarre di fronte a sè e poi gli occhi azzurri di Alfred.
- Va bene... - disse in tono un po' incolore, avanzando oltre la linea della cella.
Solo a metà dell'ultimo passo che lo separava dalla prigionia, chiuse gli occhi con forza, come a non voler vedere ciò che lo aspettava, e strinse la mano che gliel'aveva indicata.
 
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Masuko
view post Posted on 21/3/2012, 22:24




:alfred:
Arthur stonava totalmente nella cella. Era questo il pensiero che Alfred non riusciva a togliersi dalla testa, mentre circondava con una mano il metallo freddo delle sbarre, per cercare un qualche sostegno che lo tenesse in piedi. L'altra mano era impegnata a trattenere quella di Arthur, come se così facendo non sarebbe sparito di nuovo.
C'era un problema, però. Lui non voleva lasciare Arthur da solo: il solo pensiero di separarsi da lui gli causava un male quasi fisico. Come avrebbe potuto, però, proseguire nella sua missione?
Boccheggiò per qualche istante, cercando le parole giuste da dire. Peccato che lui non fosse mai stato bravo con le parole, non in situazioni tanto delicate. Suo nonno, un tempo, gli aveva detto che aveva la capacità di convincere gli altri con la sua sola presenza, ma in quel momento non aveva nessun compagno da costringere a intraprendere una missione.
« T-ti fidi? » Borbottò, mordendosi la lingua e zittendosi immediatamente.
Una risata lo scosse, come una scossa elettrica carica di tensione nervosa. Chiuse gli occhi e inspirò un paio di volte, ripetendosi che sarebbe andato tutto bene. Certo che sì, doveva smettere di dubitare delle sue eroiche possibilità!
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 23/3/2012, 11:51




:arthur:
Si stava comportando per l'ennesima volta da sciocco e da codardo. Non era da lui dimostrarsi tanto titubane e, in ogni caso, non era nelle sue intenzioni mettere in dubbio le capacità di Alfred di risolvere la situazione. In casi estremi gli restava sempre la magia, almeno avrebbe dimostrato a quella gente, pensò con un moto di ribellione, che era stato arrestato per qualcosa.
La risata di Alfred spezzò quel momento di stasi e Arthur riaprì gli occhi per voltarsi verso di lui.
- Certo che mi fido. - ribadì per l'ennesima volta, rivolgendogli a sua volta un sorriso tirato.
Lentamente allentò la presa sulla sua mano, fino a lasciarla completamente, e completò il fatidico passo che lo portò all'interno della cella.
Il dado è tratto, si disse sospirando, in un certo senso quasi di sollievo. Ora doveva solo aspettare e credere nella sorte.
 
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Masuko
view post Posted on 26/3/2012, 17:19




:alfred:
Oh, l'aveva sentito. Alfred si sentì arrossire, il cuore che batteva d'emozione, e sorrise felice e commosso dalle parole di Arthur. Ora, ancora di più, avrebbe portato a termine la sua missione: perché qualcuno credeva in lui, aveva bisogno di lui.
« Non ti deluderò! » Promise, allungandosi verso Arthur e circondandolo con le proprie braccia.
Lo strinse, posando una guancia sui suoi capelli. Avevano un buon odore, un odore che avrebbe voluto sentire tutte le mattine, appena sveglio.
Si staccò e, prima di chiudere la cella, posò un bacio veloce sulla guancia di Arthur.
« Vado, » annunciò. S'impresse nella mente la figura di Arthur, prima di chiudere con un grande sforzo di volontà la porta della cella. « Aspettami. Tornerò e ti libererò! »
Poi si voltò, perché altrimenti avrebbe tentennato ancora e non si sarebbe più mosso da lì: aveva un Sindaco da convincere.

Uscì dalla stazione dopo aver spiegato brevemente ai colleghi di turno la situazione. Arthur era solo un sospettato, assicurò più volte, dovevano trattarlo cortesemente e se aveva bisogno di qualcosa, acconsentire a ciò che chiedeva - nei limiti del possibile, ovviamente.
Arrivò alla casa del Sindaco dopo cinque minuti e si fermò davanti al campanello per riprendere fiato. Senza tentennare, poi, suonò.

Spero non sia un problema, se ho portato Al direttamente dal Sindaco @@ se volevi qualche altra scena UsUk dimmelo, che modifico il prima possibile!
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 20/6/2012, 13:02




:lucius:
Era stata una nottataccia. Poco prima di concedersi il meritato riposo dopo una lunga giornata lavorativa, si era trovato davanti Theoderic, che come al solito era comparso in casa sua, e più precisamente alle sue spalle mentre si stava svestendo, senza bussare, suonare o annunciarsi in un qualunque modo "umano".
Il problema era serio, sembrava che nella foresta fosse comparsa una creatura, probabilmente di origine evocativa, che non apparteneva nè alla razza elfica nè, Lucius poteva confermarlo, a quella umana (e in ogni caso nessun essere umano poteva essere in grado di richiamare e controllare una bestia simile). Inoltre, faccenda ancora più complessa, Theo aveva riscontrato l'esistenza di una barriera attorno al villaggio, che avrebbe dovuto proteggere gli abitanti e che sicuramente avrebbe svolto ottimamente il compito se la creatura in questione non si fosse trovata già per le strade.
Questo riportava in auge l'annoso problema dei maghi, persone che non rientravano in nessuna delle due categorie tutelate dal sindaco o dal re degli elfi, e il fatto che uno fosse presente in città non era per niente tranquillizzante. La legge parlava chiaro.
Questo lo portava direttamente a Mathias, una delle guardie cittadine di ronda durante la notte, che aveva scoperto i corpi di due concittadini sbranati dalla creatura e che, ovviamente, gliel'aveva comunicato tempestivamente: il quadro che andava delineandosi era sempre più allarmante e andavano presi provvedimenti tempestivi.
Non aveva chiuso occhio e si stava versando l'ennesima tazza di caffè dopo la partenza di Theoderic, quando un'ulteriore scampanellata lo fece sussultare.
- Non c'è modo di stare tranquilli, oggi. - brontolò avviandosi alla porta, sempre con la tazza in mano. - Che è successo questa volta? E' precipitato un meteorite? Oh, Alfred. -
La visita dello sceriffo probabilmente significava altri guai, specialmente considerando la sua espressione torva.
- Contavo giusto di venire a parlarti in mattinata. Accomodati. -
 
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Masuko
view post Posted on 25/6/2012, 12:59




:alfred:
Fece come il sindaco gli aveva ordinato, entrando rispettosamente in casa sua e sedendosi su una poltrona.
Lucius era una persona affabile e a modo (a volte un po' troppo), questo era vero. Ma la sua leggerezza non aveva mai messo a proprio agio Alfred come faceva con gli altri. Lo sceriffo provava un sincero rispetto per il sindaco, conoscendo ciò che aveva fatto per aiutare il villaggio in tempi bui, quando mostri provenienti dal bosco minacciavano d'invaderlo. Lucius era un uomo dal grande passato. Rispettabile e...
E va bene, Alfred era intimorito da lui. Gli sembrava che dietro quel suo sorriso pazzo, quella sua risata argentina si nascondesse qualcosa di pericoloso.
Alfred conosceva la storia su come Lucius si fosse liberato delle creature oscure che una volta l'avevano intrappolato e da bambino ci credeva, ci credeva ciecamente. Ma ora... alcune cose non gli tornavano.
Quindi Alfred aveva paura di raccontare tutta la verità al sindaco su Arthur. Cos'avrebbe potuto fargli?
« Sono giusto qui per ciò che è accaduto questa notte, » iniziò, prendendo un gran respiro. E prima che potesse impedirselo, raccontò tutto ciò che sapeva di Arthur allo sceriffo. Gli disse della loro infanzia, di come se ne fosse andato, di cos'aveva provato quand'era tornato, della notte passata insieme, delle magie a cui aveva assistito. Gli assicurò che Arthur era buono, non avrebbe mai fatto del male a nessuno, non dopo che aveva tentato di proteggere il villaggio dai mostri del bosco. Arthur era innocente!
Quando riprese fiato, rimase sconvolto di ciò che aveva appena confessato, sentendosi in colpa come un bambino trovato dalla madre con le dita sporche di marmellata. Perché ogni volta che si trovava davanti agli occhi di Lucius finiva sempre per parlare troppo?

Ho accelerato un po' la cosa ^^', spero non sia un problema e soprattutto spero che la mia spiegazione stia in piedi. Io vedo Lucius come un grande! Pericoloso, ma sorridente. Un bastardo in pratica XD e Al ovviamente ne è intimorito, perché cavolo guarda cos'ha conquistato l'Impero Romano! L'America è un moccioso, in confronto. In pratica Lucius impone rispetto, timore e sa farsi dire ciò che vuole. Per quanto riguarda la questione LuciusTheo, immagino che il sindaco abbia trovato qualche scusa riguardo il suo "rapimento", senza nominare il suo incontro con Theoderich ecc... Va bene?
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 30/6/2012, 00:08




:lucius:
A Lucius quel ragazzo piaceva. Certo, aveva ancora molto da impare, era impulsivo e ancora un po' infantile, ma vedeva il lui un gran potenziale. E di certo era una persona sincera, lo dimostrava il fatto che gli avesse appena raccontato un fatto che, ne aveva quasi la totale certezza, dovesse rimanere un segreto tra lui e il suo fantomatico amico. In ogni caso era stato un bene, perchè permettava finalmente a Lucius di vedere il quadro nella sua interezza.
Potevano esserci molto moventi e molti scopi, ma ora il fine ultimo era uno solo: fermare quella creatura. Se non voleva che ci fossero altre vittime ed evitare allo stesso tempo che si diffondessero scomode dicerie sui maghi che avrebbero finito per coinvolgere inevitabilmente anche gli Elfi, doveva trovare il modo. Bisognava agire in fretta, la rapidità era la chiave della vittoria e sapeva in che modo incentivare Alfred.
- Quella cretura va catturata al più presto.- affermò con sguardo serio mentre si sedeva al tavolo mescolando il proprio caffè. - Non possiamo permettere che aggredisca altri abitanti. Farò in modo che ti si affianchi una squadra d'eccezione, ma tu devi portare a termine la missione in tre giorni. Non potrò tenere a bada i giudici per più tempo, poi anch'io avrei le mani legate sul destino del tuo amico. E lui ti piace, vero? Non vorrai che gli succeda qualcosa? -
Ecco, messa in quel modo la proposta assumeva il vago sapore di un ricatto, ma Lucius era certo che Alfred avrebbe capito: il problema non era chi fosse colpevole o innocente, una popolazione in preda al panico chiedeva solo un capro espiatorio e chi meglio di un mago?
 
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Masuko
view post Posted on 1/7/2012, 20:18




:alfred:
Si sentì arrossire alle insinuazioni di Lucius.
Certo che Arthur gli piaceva! Ma non era sicuro che il sindaco si riferisse all'affetto tra due amici. In effetti, Alfred aveva rivelato decisamente troppo e forse aveva mostrato un po' troppa preoccupazione nei confronti del suo mago. Però le cose tra loro due non erano ancora chiarite! Certo, era abbastanza ovvia la direzione avevano preso, con tutte le promesse che si erano fatti, con i baci... i baci... Alfred si sentì arrossire ancora di più. Ma non aveva tempo per pensare all'amore! Lui era un eroe, aveva delle priorità da seguire e quindi per prima cosa avrebbe liberato il villaggio dal mostro che lo minacciava. Una volta che Arthur sarebbe stato scagionato, avrebbero pensato al da farsi!
« Nulla succederà ad Arthur, perché m'impegnerò a catturare chiunque ci sia dietro a questo piano malefico! » Ora che aveva un obbiettivo e degli ordini, era deciso a seguire la propria missione. Non più un'incertezza e di certo nessun indugio.
« Chi mi affiancherà? » Chiese, sperando di avere una squadra di mentalità aperta e che non lo rallentasse. Tre giorni potevano essere tantissimo tempo, come anche una manciata d'istanti troppo brevi.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 3/7/2012, 11:04




:lucius:
Alla vista della razione di Alfred, il sorriso di Lucius si allargò, e non solo perchè vedere un ragazzo grande e grosso come lui arrossire per una semplice battuta era estremamente divertente, ma anche perchè quella velata ammissione sottintendeva varie possibilità che solo ora si stavano aprendo davanti ai suoi occhi come un ventaglio. Si stava parlando di un essere umano e di un mago che, pur essendo a tutti gli effetti a sua volta umano, aveva molto in comune e di certo era coinvolto e a conocenza del popolo del bosco. In una qualche modo si stava riproponendo la condizione che aveva portato alla nascita dei mezz'elfi e se davvero questo Arthur era un mago "buono", come Alfred lo definiva, avrebbe potuto sfruttare quella situazione per gettare le basi di una futura convivenza. Con l'aiuto di Theoderich, ovviamente, e, sempre ovviamente, non era necessario informare i diretti interessati del peso che sarebbe gravato sulle loro spalle. Oh, no, troppo stress faceva male alla salute!
- Molto bene, questo è lo spirito giusto! - esclamò rivolto ad Alfred ed al suo entusiasmo. - Se riuscirai a convincerlo, potrai portare con te Mathias, è un valido elemento e sono certo che sia anche nel suo interesse partecipare alla missione, visto il secondo alleato che ti affiancherà. Si tratta di un elemento speciale inviato, per così dire, da un'altra divisione. Formerete un ottimo gruppo, ne sono certo. -
 
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Masuko
view post Posted on 8/7/2012, 13:02




:alfred:
Mathias...
Alfred ripensò a ciò che il collega aveva visto quella mattina, all'iniziale ostilità nei confronti di Arthur, e non credette che essere affiancato da lui fosse una buona idea. Però almeno Mathias sembrava aver capito come stavano le cose e probabilmente sarebbe stato il più aperto mentalmente per affrontare quella missione. Alfred non aveva voglia di spiegare da capo la situazione a un estraneo, anche perché era probabile che, invece di aiutare, avrebbe messo loro i bastoni tra le ruote, in modo da vedere un mago impiccato.
Alfred rabbrividì all'idea del collo di Arthur spezzato dal peso del suo stesso corpo e accantonò con forza l'idea. Non sarebbe successo. Mai!
« Va bene, vada per Mathias... » Concordò, leggermente incerto. « E chi sarebbe... l'altro? » Domandò, incuriosito dall'alone di mistero che le parole di Lucius facevano trapelare.
Un'altra divisione? Non c'erano altre divisioni in città! O forse il sindaco aveva intenzione di chiedere aiuto a qualcuno di un'altra città? Magari Alfred non avrebbe dovuto convincere con troppa insistenza Mathias, ma quest'altro? E poi che legame aveva col suo collega?
« Come sa che posso fidarmi? » Era pur sempre di vite umane, della vita di Arthur, che stavano parlando
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 9/7/2012, 01:24




:lucius:
In tutta sincerità, sulle prime non si era aspettato che Alfred facesse delle domande, ma alla luce di quanto rivelatogli poco prima, in effetti, aveva senso. Se si fosse trovato al posto di Alfred a dover difendere la vita della persona a lui più cara, Lucius stesso avrebbe preteso di conoscere la verità sull'intera faccenda.
- Diciamo che si tratta di un esperto che lavora presso un mio... conoscente. - spiegò. - Non fa esattamente parte delle guardie, ma conosce tutto quello che riguarda magie e diavolerie simili, quindi vi sarà molto utile, non dovrete spiegargli niente nè temere i suoi pregiudizi. O almeno me lo auguro! -
Una risata spezzò la tensione del momento.
Non poteva certo rivelare che l'elfo Lukas, incaricato da Theoderich di investigare, era la creatura con il peggior carattere che avesse mai conosciuto e che vantava anche i peggiori pregiudizi sugli umani. Dopotutto non stava mentendo, era vero che non ne aveva nei confronti della magia.
- Puoi fidarti perchè, se questo caso non si risolvesse più che nel migliore dei modi, finirebbero per andarci di mezzo anche lui e io suoi... diciamo parenti, ecco. Potrebbe interpretarla come una battaglia personale, quindi non ci tradirà. -
O almeno lo spero. - pensò di nuovo evitando questa volta di esprimerlo ad alta voce.
- Arriverà verso mezzogiorno, dopodichè potrete subito dare il via alle operazioni. -
 
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Masuko
view post Posted on 12/7/2012, 10:53




:alfred:
Un conoscente?
Aprì la bocca, per fare mille altre domande, ma la dichiarazione finale del sindaco lo mise a tacere per il suo tono definitivo. Alfred avrebbe accettato, ma avrebbe messo in chiaro che il capo dell'operazione sarebbe stato lui, non appena avrebbe avuto a disposizione la squadra al completo.
« Grazie per la fiducia, » si limitò a dire. E per non aver fatto giustiziare subito Arthur. Questo però non osò aggiungerlo. « Cercheremo ovunque chi ha causato questi problemi alla nostra comunità e lo assicureremo alla giustizia! »
Si alzò in piedi e strinse la mano con decisione al sindaco, grado di averlo dalla sua parte e non come ennesimo ostacolo da scavalcare. Se gli avesse detto di no, se si fosse messo di traverso per la questione-Arthur, avrebbe dovuto studiare un piano per far evadere il suo mago e scappare il più lontano possibile. Sarebbe stato doloroso abbandonare tutto e tutti, ma piuttosto che vedere Arthur appeso per il collo... Il solo pensiero gli faceva venire la nausea.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 14/7/2012, 23:47




:lucius:
L'impressione che aveva avuto su Alfred si era rivelata corretta e il giovane aveva risposto pienamente alle sue aspettative in materia di impegno ed entusiamo. E di certo aveva avuto un peso particolare il fatto che la persona minacciata fosse a lui molto cara.
Molto bene, molto bene.
Alzandosi a sua volta e augurandosi che quella fosse l'ultima volta che qualcuno interrompeva il suo tentativo di caffè mattutino, strinse la mano ad Alfred accennando un sorriso bonario.
- Allora buona fortuna, ragazzo. Contiamo su di te per la buona riuscita della missione e per la salvaguardia dell'intera comunità. -
Un piccolo congedo formale, giusto per sottolineare la gravità della situazione, ma senza pesare troppo su quelle giovani spalle.
 
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Masuko
view post Posted on 16/7/2012, 20:24




:alfred:
Annuì al sindaco e uscì. Aveva voglia di correre in prigione e aggiornare Arthur dello sviluppo degli eventi, ma si rendeva conto che sarebbe stato strano vedere lo sceriffo che spiegava i suoi piani a un prigioniero.
Gironzolò, allora, per il centro cittadino, intrattenendo chiacchiere leggere con coloro che incontrava. Ormai la notizia delle morti si era diffusa e serpeggiava un leggero panico tra la popolazione, che Alfred si affrettò a mettere sotto controllo, rassicurando come poteva chi gli faceva domande pressanti per avere notizie decenti.
Quando era circa mezzogiorno, tornò in centrale e si diresse senza troppi pensieri alla postazione di Mathias. Lo sfidò con uno sguardo e in poche parole gli spiegò cos'avrebbero dovuto fare. Mathias rimase in silenzio per un po' - cosa estremamente strana -, poi gli sorrise, batté una mano sulla spalla e gli assicurò che era con lui in quella bizzarra missione per salvare il suo ragazzo. Alfred arrossì, ma si limitò a ringraziarlo.
In quello, l'ora scoccò e le campane rintoccarono in lontananza.
 
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42 replies since 16/3/2012, 20:58   212 views
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